Cogliamo l’occasione di Toys & Baby Milano per fare il punto sullo stato del mercato del giocattolo, che a livello internazionale ha segnato una diminuzione del 7% rispetto al 2022, ma un incremento rispetto al periodo pre-pandemia. In Italia il dato è leggermente negativo, tanto a valore quanto a volume, nonostante la diminuzione del prezzo medio. A questo andamento fanno eccezione alcune categorie, quelle dei peluche, dei giochi elettronici e dei giochi in scatola/puzzle (segnaliamo che in questo segmento rientrano anche gli Strategic Trading Card Games con Pokémon e gli Adult Games grazie ai party games), che sono trainati dai consumatori kidult e che hanno come fil rouge la collezionabilità, la convivialità e più in generale il concetto di community. Perché il gioco ti fa essere parte di un gruppo, ti fa condividere un’esperienza ludica. Sì, anche il video game, perché oggi più che mai si gioca insieme (online).
Se la vera forza del negozio fisico specializzato è offrire un’experience – come ci raccontano gli intervistati nell’inchiesta pubblicata in questo numero – perché non fare in modo che intorno al negozio si sviluppi una community? Per esempio c’è chi, come Giocarpensando, ha sviluppato “Cena con Delitto”: una serata per giocatori adulti da trascorrere in pizzeria, mentre si sviluppa in maniera collaborativa una indagine su di un delitto ai tempi di Sherlock Holmes. Oppure chi come L’Orso Babà, invece, organizza una volta al mese tornei di Pokémon per i ragazzi. In entrambi i casi questi store sono diventati punti di riferimento per l’entertainment nel proprio territorio. Certamente non è facile sviluppare attività di questo tipo – non lo mettiamo in dubbio – ma pensiamo che il ritorno che si genera, nell’immediato e in termini di fidelizzazione nel tempo (visto che il Customer lifetime value di un cliente kidult è indubbiamente più lungo di quello di un bambino), valga assolutamente lo sforzo!
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