Qual è la sua opinione oggi sul mercato del Giocattolo?
«Il mercato del giocattolo in Italia può essere definito un settore anticiclico. Negli ultimi anni infatti abbiamo assistito ad una curva di crescita estremamente pronunciata, in netta controtendenza rispetto al quadro economico generale, nonostante ciò la nascita di molti nuovi player e l’aumento esponenziale della presenza del giocattolo in GD, GDO e soprattutto on line, ha causato la diminuzione dei volumi nel canale specializzato. Al tempo stesso il nostro Paese mantiene una posizione di subordine se lo confrontiamo con mercati più dinamici quali – per citarne alcuni – UK, Germania e Francia. In assoluto il comparto del Toys vede le politiche distributive che si stanno modificando in base alle richieste del mercato. Assistiamo, per esempio, ad un ritorno di alcune produzioni in Europa con una conseguente semplificazione delle operazioni di Supply Chain. Al tempo stesso quest’anno stiamo assistendo ad un’importante flessione dei consumi all’interno del negozio tradizionale, una tendenza che abbiamo individuato già dal Natale 2016»
In quale direzione si sta evolvendo?
«Dal nostro punto di vista assistiamo ad una sempre maggiore segmentazione delle categorie di prodotto. I giocattoli educativi, quelli che “allenano il cervello” e puntano sullo sviluppo delle capacità cognitive sono in grande crescita, affiancati da proposte legate al mondo dello spettacolo e della magia, anch’esse caratterizzate dal gusto dell’apprendimento e della conoscenza. Altra categoria in ascesa – da alcuni anni – è quella dei boardgames che stanno “superando” i confini del negozio specializzato con proposte sempre più aderenti al target della distribuzione tradizionale. Per quanto riguarda invece il giocattolo “classico” stiamo assistendo ad un assottigliamento del limite di giocabilità, dovuto sicuramente alle nuove tecnologie ed alla facilità con cui i bambini/ragazzi ne hanno accesso; fino a qualche anno fa i giocattoli venivano venduti anche ad un target di ragazzi di 13-14 anni. Oggi la forbice si è molto ristretta».
Quale è la sua opinione sulla situazione della distribuzione oggi nel Giocattolo?
«In Italia si stanno affacciando sempre nuovi player nell’ambito distributivo, con il conseguente aumento dell’offerta generale dei prodotti ai negozianti e clienti. Questo scenario, unito alla diminuzione della “forbice di età” di cui abbiamo parlato in precedenza, fa si che in alcuni casi sia difficile dare una continuità in store ai corner creati per i brand. Di contro abbiamo constatato che nella maggior parte dei casi, l’elemento qualitativo viene apprezzato e molti clienti sono propensi all’inserimento di nuove linee. In generale la distribuzione in Italia è ancora molto segmentata e contraddistinta da un numero di negozi indipendenti di molto superiore rispetto ad altri Paesi esteri».
E sullo sviluppo dell’e-commerce in Italia?
«Qualsiasi categoria merceologica non potrà – nei prossimi 5 anni – prescindere dal canale distributivo online, senza dimenticare però che la figura del negozio fisico resterà molto importante; spesso mi trovo a discutere con dei clienti della gestione delle vendite on line e ripeto sempre che alcuni articoli – se non si vedessero dal vivo – non sarebbero venduti neanche on line. Sarà quindi importante trovare un equilibrio tra queste due entità per permettere a tutti di essere competitivi. Dal nostro punto di vista l’obiettivo è quello di arricchire di contenuti l’esperienza di acquisto in negozio e costruire una politica di pricing online equilibrata. E’ quindi indispensabile selezionare prodotti di qualità ad alto valore aggiunto e cercare di monitorare costantemente le promozioni dei vari player».
Quali obiettivi e previsioni per il secondo semestre del 2017? E per il 2018?
«Il nostro obiettivo è sempre quello di crescere ed incrementare l’attività. Nel secondo semestre cercheremo quindi di migliorare il posizionamento nei negozi: promuoveremo le attività in store e daremo la massima assistenza a progetti on line che saranno seguiti dalla nostra area marketing e comunicazione. Inoltre abbiamo ufficialmente lanciato, insieme al brand manager Simone Serrao, il progetto con il nuovo marchio manCalamaro che sarà dedicato ai giochi da tavolo e sicuramente sarà sostenuto in questo secondo semestre con investimenti consistenti. ManCalamaro rappresenta un focus prioritario anche per il 2018. In generale per il prossimo anno puntiamo ad incrementare la relazione con i nostri attuali partner, mantenendo alta l’attenzione attenzione nei confronti di eventuali opportunità che potrebbero presentarsi».
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