A Trieste il progetto Parole O_Stili

Parole O_Stili è un progetto sociale di sensibilizzazione contro la violenza 2.0 che avrà il suo primo momento di confronto il 17 e 18 febbraio a Trieste, alla presenza di oltre 550 comunicatori, giornalisti, politici, docenti influencer e personalità di rilievo a cui le parole e il linguaggio stanno particolarmente a cuore. Durante i lavori sarà presentato il “Manifesto della comunicazione non ostile”, realizzato dalla community con l’obiettivo di ridurre, arginare e combattere le pratiche e i linguaggi negativi della Rete.

L’evento, alla sua prima edizione, ospiterà relatori di primo piano della vita sociale italiana, tra i quali la Presidente della Camera Laura Boldrini e il Direttore del Tg La7 Enrico Mentana. Durante la seconda giornata si terranno nove panel tematici tenuti da influenti esperti dei diversi settori trattati e aperti al pubblico, tra cui quello dal titolo ”Bambini e social media”, coordinato dalla Senior Marketing Advisor Daniela Pavone. «C’erano una volta i bambini. I bambini andavano a scuola, giocavano all’aperto con gli amici, condividevano in famiglia, guardavano la tv – si legge nella nota stampa – Era un milione di anni fa o forse no, solo qualche decennio. Oggi i bambini vanno ancora a scuola, hanno miliardi di attività pomeridiane pianificate, giocano pochissimo all’aperto con gli amici, sono sempre più soli e guardano sempre meno tv. Lo smartphone diventa il regalo più ambito al posto dei giocattoli, lo strumento che sostituisce il gioco al parco, la telefonata con la migliore amica: è il mezzo per tenersi in contatto con gli amici. E il tablet diventa il babysitter in ogni occasione, sostituendo sempre di più l’intrattenimento televisivo e precipitando i bambini in una voragine di contenuti e stimoli sempre meno controllati, sempre più trasgressivi e sempre più lontani dalla comprensione dei genitori, completamente persi in un mondo che non riescono più a capire. Un mondo dove gli YouTuber diventano i nuovi modelli aspirazionali, un mondo dove realtà e virtuale sono sempre più la stessa cosa, un mondo dove tutto va registrato e condiviso, come in un infinito set cinematografico che annienta una vita normale. E in questo contesto, i bambini sono sempre più esposti a contenuti totalmente inappropriati. In una parola, i bambini sono sempre meno bambini, catapultati troppo presto in un mondo troppo adulto. Come fermare tutto questo? Come aiutare i genitori in questa giungla? E come supportare i bambini in una crescita digitale ma serena?».

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