Ambarabà, non il “solito” negozio di giocattoli

Quando ha finalmente potuto concretizzare il suo sogno, Silvia Candelari ha creato un punto vendita che nell’atmosfera, nei profumi e nella scelta dei giocattoli incarnasse al meglio il suo approccio al giocattolo come strumento di crescita oltre che occasione di divertimento
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L’arredo realizzato con elementi di recupero come bancali ridipinti, tavole e sedie ricavati dai rocchetti per i cavi elettrici, i lampadari di cartone, l’albero costruito con legni di vite dall’artista Giulio Ferrari di Vicofertile e, soprattutto, un’atmosfera calda e coinvolgente studiata per far sentire il cliente a proprio agio e per invitarlo a esplorare i giocattoli esposti che sono stati scelti, perché sono di buona qualità, colorati e attraenti, ma, innanzitutto, per la loro capacità di coniugare apprendimento e divertimento, come spiega nell’intervista che segue la titolare Silvia Candelari.

Nel suo caso la decisione di aprire un negozio di Giocattoli è arrivata dopo aver svolto altri lavori. Cosa l’ha convinta a fare questo passo e che cosa la appassiona in questo lavoro?
Sono cresciuta con un nonno rappresentante di giocattoli e credo che questo abbia contribuito a farmi conoscere e apprezzare la magia di questo mondo. Avere un negozio di giocattoli è sempre stato un mio progetto, quindi, anche se è rimasto accantonato per diversi anni. Infatti, avendo assunto come priorità quella di seguire le mie figlie, ho preferito occuparmi di attività che mi permettessero di avere il pomeriggio libero da dedicare a loro. Quando, nel 2016, sono maturati i tempi, ho trovato la location perfetta e ho finalmente potuto dare inizio alla mia avventura. Gestire un negozio di giocattoli è indubbiamente un lavoro impegnativo, le cose da seguire dono tante, ordini da fare, articoli nuovi da ricercare…, ma è anche di grande soddisfazione.

“Ambarabà” si caratterizza per un’impostazione abbastanza diversa dal consueto. Cosa l’ha convinta a fare questa scelta e che tipo di suggestione vuole trasmettere ai suoi clienti?
Tutto è nato dall’idea iniziale: utilizzare legno e materiali “naturali” per creare un ambiente caldo in cui i clienti si potessero sentire a proprio agio, a casa. Poco alla volta abbiamo identificato come realizzare l’esposizione servendoci di cassette da frutta, bancali e rocchetti. A quel punto la logica conseguenza è stata utilizzare tubi di cartone e lampadari di carta per l’illuminazione. Il risultato ottenuto è un ambiente che corrisponde esattamente a quello che avevo in mente…il pavimento che scricchiola…le luci calde e un profumo che ricorda i biscotti della nonna… Le meravigliose opere di Gianni Ferrari, realizzate con rami di vite e tanto sapere delle mani, completano perfettamente l’ambiente.

Lei ha scelto di puntare su giocattoli che assolvano al compito di consentire al bambino di “Imparare giocando”. Come individua i marchi e i giochi da inserire?
La scelta del tipo di giocattolo da trattare deriva dal mio modo di intendere il ruolo del giocattolo come strumento fondamentale per la crescita e lo sviluppo del bambino. Penso che poter svolgere un gioco o un’attività in modo divertente e nello stesso tempo acquisire nuove competenze sia davvero importante ai fini dell’armonioso sviluppo del bambino. Per questo, i marchi che propongo sono tutti finalizzati a questo scopo. Che si tratti di un gioco da tavola, di un giocattolo, una bambola o un’attività creativa il focus è sempre su ciò che il bambino potrà apprendere dall’esperienza di utilizzo in modo assolutamente ludico e stimolante.

Tratta anche marchi italiani?
Il panorama nel settore è molto vasto, l’offerta ampissima, ma quasi tutta estera. Purtroppo ad oggi tratto veramente pochissimi marchi italiani e devo dire che ritengo sia un vero peccato!

A distanza di qualche anno da quando ha aperto, nota una maggiore sensibilità da parte della clientela nei confronti del ruolo educativo del giocattolo?
Continuo a riscontrare un certo distacco rispetto al resto d’Europa, dove c’è molta più attenzione al mondo bambino. Questo anche se, ultimamente, riscontro che il numero dei genitori attenti nella scelta di come impegnare il tempo con i propri figli è in costante aumento. Sono persone che intendono il giocattolo non più solo come un riempitivo, ma lo interpretano come un vero e proprio strumento di crescita e condivisione.

Tenendo conto della sua impostazione: chi sono i suoi concorrenti?
Sono indubbiamente tanti. Di sicuro, però, tra questi non figurano i i negozi che trattano il gioco commerciale o brandizzato.

Molti titolari di negozi di giocattoli rilevano che ormai dopo gli 8 o i 9 anni i bambini smettono di acquistare giocattoli. Questa è anche la sua esperienza oppure l’impostazione scelta per il suo negozio Le consente di continuare a servirli anche quando diventano un po’ più grandi?
Oggi lo stile di vita prevalente è quello in cui tutto è diventato più veloce ed effettivamente ci sono bambini che giocano poco e per poco tempo. Nonostante questo, noto che ce ne sono anche tanti che continuano a giocare anche quando diventano un po’ più grandi. Crescendo cambiano il genere di gioco: un bambino di 8/9 anni non è più interessato a una macchinina, tende a preferire un gioco in scatola da fare con gli amici o cimentarsi con un gioco scientifico. Lo stesso accade con le bambine: a quell’età non si dirigono più sulle bambole, ma prediligono un’attività creativa e manuale. E questo al netto del fatto che, ovviamente, tutto è soggettivo e ogni bambino è diverso da un altro. Per quanto riguarda nello specifico il mio negozio, devo dire che, fortunatamente, la mia clientela è composta da persone di tutte le età. Almeno in parte questo dipende dal tipo di assortimento proposto.

Quali sono le attività con cui promuove la sua attività?
Ho aperto una pagina Facebook e una su Instagram. Le utilizzo prevalentemente per comunicare le novità e promuovere i miei prodotti. Nella mia piccola realtà anche il passaparola funziona: un cliente felice e soddisfatto è ancora oggi la migliore pubblicità.

Infine, domanda inevitabile visto il periodo, quali sono le sue previsioni per il Natale 2021? Come si sta preparando?
Natale per i negozi di questo settore è certamente il periodo più impegnativo dell’anno. Vista la situazione attuale, le difficoltà sono ovviamente maggiori: i clienti presenti in negozio non possono essere più di 4, la merce tarda ad arrivare e i tempi di consegna sono imprevedibili e completamente inaffidabili a causa delle note criticità nel reperimento delle materie prime e nei noli marittimi. In questo periodo sto aggiornando lo Shop online in modo da poter accontentare più persone possibili, offro anche la possibilità dell’acquisto sul sito e ritiro in negozio in modo da minimizzare i tempi ed evitare code. Mi lasci dire, però, che se siamo stati capaci di affrontare e superare l’anno passato, per questo Natale non posso che essere super positiva!

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