Asmodee, il nostro catalogo strizza l’occhio ai kidult

Intervista a Ilaria Tosi, Marketing Manager dell'azienda
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A che età si smette di giocare? Mai, potrebbe rispondere George Bernard Shaw, convinto che le persone invecchino proprio nel momento in cui smettono di giocare. E il fenomeno del kidult, emerso prepotentemente durante la pandemia e che mai ha smesso di crescere in questi anni, rappresenta perfettamente questo pensiero. Come si stanno muovendo le aziende del giocattolo per affrontare le nuove esigenze del settore e quali sono i prodotti che stanno mettendo in campo per cavalcare il fenomeno? Lo abbiamo chiesto ad Ilaria Tosi, Marketing Manager di Asmodee Italia.

Il segmento dei kidult è cresciuto moltissimo, soprattutto in questi ultimi anni in cui il fenomeno della natalità sta soffrendo particolarmente, arrivando a valere il 28% del mercato del giocattolo. Quali margini di crescita potrebbe ancora avere?
Parlando del nostro settore, e considerando anche la (ri)scoperta dei giochi da tavolo da parte degli adulti crediamo che ci siano ancora ottime possibilità di crescita.

Quali sono le vostre strategie per cavalcare questo trend?
Il nostro catalogo si conferma essere sempre più ampio e diversificato, negli ultimi anni c’è stato sicuramente un aumento della nostra distribuzione di titoli che strizzano l’occhio al segmento kidult, come Coco Rido, Il Trauma del Tram, Drunk Stoned or Stupid e le versioni vietate ai minori di best seller come Exploding Kittens e Unstable Unicorns. Sono sempre di più gli Studio già nostri partner che decidono di inserire questo tipo di gioco all’interno della loro produzione, e ci trovano molto aperti a localizzarli in italiano e a distribuirli. A questi si affiancano anche nuove collaborazioni, quando vediamo potenzialità, ad esempio questa estate uscirà Punchline, oggetto di una nuova sinergia con Platonia Games.

Quali sono i prodotti con cui vi rivolgete ai kidult?
Sono party game per adulti, caratterizzati da un umorismo spesso nero, dal politicamente scorretto, da dilemmi morali e non esenti da volgarità. Sono giochi in cui si ride tantissimo, a volte amaramente, ma che sanno sicuramente portare stimoli e spunti di conversazione per serate in compagnia.

Quanto è legato il segmento dei kidult al settore del licensing?
Pochissimo, nel nostro caso.

Quali sono le vostre strategie a livello di comunicazione & marketing per parlare a questa specifica parte del mercato?
Influencer marketing e adv digitale sono sicuramente le nostre strategie più utilizzate, insieme agli eventi dal vivo.

Quello del kidult è un segmento che risponde bene al richiamo degli eventi. Pensate di coinvolgere il Normal Trade per organizzare iniziative speciali?
Sono più facilmente eventi dal vivo che vedono una nostra partecipazione diretta: titoli come Coco Rido o Drunk Stoned or Stupid non mancano mai, ad esempio li abbiamo appena dimostrati al Comicon di Napoli, con una risposta entusiasta da parte del pubblico, e li abbiamo portati anche a Party Like a Deejay, la festa di Radio Deejay che si è tenuta il 10 e 11 giugno a Milano, e che ci ha visto protagonisti dell’area “Giochi Senza WiFi”.

L’intervista è un estratto dell’inchiesta “A che età si smette di giocare?” pubblicata nel numero di Giugno-Luglio 2023 di Toy Store. Per leggere il testo integrale con tutti i commenti dei player e le descrizioni dei prodotti clicca qui oppure scarica gratuitamente la versione digitale su:

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