Assogiocattoli scrive al Presidente del Consiglio dei Ministri

Il gioco è un diritto dei bambini anche in tempi di quarantena. Eppure è vietata la vendita di giochi, giocattoli e articoli per le feste nelle attività commerciali rimaste aperte perché considerati beni non di prima necessità. Proprio per chiedere di consentire la vendita di queste merceologie il Presidente di Assogiocattoli Roberto Marelli ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte e alla Ministra delle Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti. La pubblichiamo qui:

Ill.mo Signor Presidente, Onorevole Ministra,Assogiocattoli è l’Associazione nazionale che dal 1947, rappresenta, con oltre 200 aziende iscritte, i produttori, gli importatori e i distributori di giocattoli, articoli per la prima infanzia, addobbi natalizi, feste e party.L’ultimo Dpcm del 22 marzo 2020, come chiarito anche dall’ultima FAQ “Pubblici esercizi e attività commerciali” presente sul sito governo.it, vieta la vendita presso ogni attività commerciale, comunque denominata (ipermercato, supermercato, discount, minimercato, altri esercizi non specializzati di alimentari vari) – di tutta una serie di prodotti “non food” tra i quali specificatamente i giocattoli e, di conseguenza, anche prodotti correlati quali articoli per il party ecc., in quanto non considerati beni primari.Vi inviamo la presente a seguito delle numerose e pressanti richieste delle famiglie di tutta Italia che, in questo particolare momento in cui vige il divieto di uscire di casa, reclamano almeno la possibilità di poter acquistare qualche giocattolo per i propri bambini, in modo da alleviare un po’ la loro inquietudine e sofferenza.Questa richiesta ci tocca non poco in quanto, fin dal momento della nascita della nostra associazione, il gioco è sempre stato considerato non solo puro divertimento ma, come bene esprime il nostro claim “Gioco, cibo per la mente”, uno strumento capace di “alimentare” il bambino in tutto il suo percorso di sviluppo – fisico, cognitivo, emotivo sociale.A sostegno di questa tesi ci sono numerosi contributi di psicologi, terapeuti, educatori, studi universitari e ricerche autorevoli, che dimostrano come la quasi totalità dei genitori intervistati, con percentuali che si attestano tra l’80 e il 90%, affermino che il gioco è una parte vitale nello sviluppo del bambino con effetti positivi sul suo benessere, sul comportamento e sulle abitudini, favorendo la salute fisica e anche le performance scolastiche.Ci permettiamo inoltre di ricordare l’importanza del gioco anche come Diritto, così come sancito dall’art. 31 della Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia, che esprime chiaramente queste valenze fondamentali: i bambini hanno diritto all’istruzione (art. 28), al gioco, al riposo, al divertimento e a dedicarsi alle attività che più gli piacciono (art. 31). Due diritti di ugual peso e di ugual importanza.Mai come in questo momento il gioco può rivelarsi un valido aiuto per le famiglie, per permettere ai bambini – e ai loro genitori – di trovare un po’ di serenità e di svago con un nuovo gioco, magari da fare insieme riscoprendo il valore della famiglia e dello stare insieme.Allo stesso tempo perché negare ai bambini la possibilità di festeggiare il proprio compleanno anche con un palloncino, un addobbo, mangiando la torta nel piattino con stampato il proprio eroe o principessa preferita e tornare – quasi – alla normalità almeno per un giorno?Alla luce di quanto sopra, richiediamo di considerare i giochi, giocattoli e articoli per le feste tra gli articoli per i quali è autorizzata la vendita presso le attività commerciali operanti e, di conseguenza, rettificare il contenuto della relativa FAQ.Certi della comprensione della nostra richiesta, restiamo in attesa di un vostro cordiale riscontro.A disposizione per ogni eventuale necessità, cogliamo l’occasione per inviare i nostri migliori saluti.

Il Presidente

Roberto Marelli

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