Una storia lunga 80 anni, fatta di impegno e passione e che oggi, come allora continua a puntare sul made in Italy . È quella di Migliorati Bambole, storica azienda di Pavone del Mella, in provincia di Brescia, che Toy Store ha ripercorso insieme a Pierluigi Migliorati, rappresentante della terza generazione della famiglia fondatrice.
«Tutto ha inizio nel 1933 quando mio nonno Pierino, quasi per gioco, crea un ninnolo: un cavallino di carta pesta con le ruote e con lo spago, affinché i bambini potessero trainarlo. Le prime bambole a marchio Migliorati si devono, invece, qualche anno dopo a mia nonna Luisa Cremonti (nella foto) che, sfruttando le sue abilità di sarta, comincia a cucire a mano i primi esemplari del prodotto che poi caratterizzerà l’azienda nei decenni a venire».
Dal lontano 1933 ai giorni d’oggi il mercato del Giocattolo, soprattutto per quanto riguarda la produzione di bambole, è cambiato tantissimo: molte aziende italiane hanno chiuso i battenti e la produzione italiana si è ridimensionata parecchio. Cosa c’è dietro la vostra longevità?
«Nel periodo di massima espansione, la nostra azienda impiegava circa 800 dipendenti e produceva, tutte qui, nello stabilimento di Pavone del Mella che ancora ci ospita, fino a 1 milione di bambole ogni anno. Poi, a partire dagli anni ’90 la situazione è molto cambiata, i costi di una produzione totalmente italiana sono diventati insostenibili. Quindi abbiamo dovuto ridimensionare la produzione in Italia, delocalizzandoci in parte tra Croazia, Romania e Cina. Oggi produciamo anche conto terzi, sia per player italiani che internazionali. Ma non abbiamo mai abbandonato il made in Italy. Tutti gli stampi utilizzati per produrre le bambole Migliorati vengono ancora prodotti in Italia, sarte e scultrici sono ancora artigiane locali e abbiamo mantenuto nel nostro stabilimento di Pavone del Mella la galvanica. Le bambole prodotte in Italia, un tempo vendute in tutto il mondo, oggi oltre alla concorrenza cinese, soffrono quella della Spagna che, offrendo prodotti di qualità medio alta a prezzi non proibitivi, è riuscita ad accreditarsi come un mercato molto importante per le bambole».
In tale contesto c’è, secondo lei, ancora spazio per il made in Italy?
«Certo, anche perché il made in Italy è ancora molto apprezzato non solo all’estero, verso il quale si concentrano molti dei nostri piani di espansione, ma anche nel nostro Paese, dove molti retail stanno puntando sul prodotto di qualità. Una parte della nostra produzione di bambole è ancora totalmente made in Italy e proprio per il prossimo Natale svilupperemo un progetto di marketing e comunicazione per enfatizzare sui punti vendita le peculiarità di questa nostra produzione».
Cosa c’è nel futuro di Migliorati?
«Entro i prossimi due anni introdurremo prodotti dedicati ai maschietti, per fornire ai nostri clienti una gamma di prodotti ancora più completa».
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