Calano ancora le vendite nel settore Non Food

“Anche se cambiasse il ciclo economico, le esperienze degli ultimi sei anni di incertezze e rinunce hanno lasciato un segno nel consumatore che ha imparato a conviverci, disegnando una nuova normalità. Come anche l’avanzata digitale ha cambiato tutte le fasi del processo d’acquisto, dalla raccolta di idee e informazioni all’acquisto. Le imprese dovranno partire da lì. La domanda non è se vincerà il fisico o il digitale, perché il consumatore desidera che vincano entrambi”. E’ questo il commento di Marco Cuppini, direttore del Centro Studi di GS1 Italy | Indicod-Ecr durante la dodicesima edizione dell’Osservatorio Non Food di GS1 Italy | Indicod-Ecr presentato nei giorni scorsi a Milano. Secondo lo studio realizzato in collaborazione con TradeLab che dal 2002 monitora in modo sistematico il settore dei beni non alimentari, emerge che anche il 2013 è stato un difficile per l’economia italiana con la conseguenza che la ripresa “Sembra ancora molto debole”. Una situazione che impatta direttamente sui consumi generali delle famiglie che calano dell’1,2% a valori correnti. Dato che scende al -2,5% in termini reali (che non considerano gli effetti della variazione dei prezzi).

A risentire maggiormente di questo calo sono i beni non alimentari, che registrano una flessione a valori correnti del 4%, dove il trend dei prodotti Grocery è del -0,9%. Di conseguenza, si assottiglia ulteriormente la sua incidenza sui consumi complessivi: 16,3% nel 2013, quando era del 16,7% nel 2012 e 17,5% solo nel 2009.

In termini di valore del settore quello Non Food monitorato dall’Osservatorio si è assestato su un valore totale di circa 98 miliardi euro nel 2013, in flessione del 3,9% (nel 2012 era stata del 5,2%). Negativo, per il secondo anno consecutivo, l’andamento delle vendite di tutti i comparti che registrano una flessione nelle vendite: in alcuni casi si è assistito a un peggiormanento del trend, come nel caso di abbigliamento e calzature, tessile, cancelleria, articoli per lo sport e giocattoli. In leggero miglioramento rispetto al 2012, seppure mantenendo un saldo negativo mobili e arredamento, bricolage e edutainment.

Sul fronte dei canali di vendita, la flessione delle vendite ha impattato in maniera differente sui canali di vendita: ipermercati e supermercati continuano a registrare a trovare forti difficoltà, a causa della capillarità dei punti vendita specializzati e dalle politiche commerciali messe in atto dalle grandi superfici specializzate, e perdono quota in quasi tutti i comparti monitorati; per il primo anno il numero di ipermercati presenti sul territorio, al saldo tra aperture, chiusure e passaggi di formato, è in diminuzione. Ancora in contrazione, in calo complessivamente del -2,5%, il canale della rete moderna specializzata, anche in conseguenza di una sempre più aspra competizione multicanale.

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz