Clementoni, sostenibilità significa “sostenibilità umana”

Intervista con Enrico Santarelli, Chief Marketing Officer & Commercial Director Italy dell'azienda
||

L’attenzione per le tematiche legate al rispetto dell’ambiente è cresciuta anche per i consumatori del Giocattolo, anche se non ancora in uguale misura per tutte le categorie di prodotti. Un’esigenza a cui i player dell’industria e i rivenditori dovranno saper sempre più rispondere nei prossimi anni. Ne abbiamo parlato con Enrico Santarelli, Chief Marketing Officer & Commercial Director Italy di Clementoni.

Cosa significa per voi sostenibilità?
Per Clementoni il concetto di sostenibilità è un “contenitore in movimento” che, in base al momento storico, tende a riempirsi di significati ogni volta diversi. Da quasi 60 anni siamo impegnati quotidianamente nel dare il nostro contributo per crescere le nuove generazioni. E, oggi, per noi sostenibilità significa “sostenibilità umana” ossia stimolare le persone a pensare a un rapporto più costruttivo con l’ambiente che le circonda, con gli altri e con la tecnologia.

Come declinate questo concetto nella vostra realtà?
L’attenzione alla sostenibilità pervade ogni aspetto della nostra quotidianità lavorativa e la traduciamo nel rispetto con cui trattiamo la comunità, le persone, i bambini e l’ambiente. Infatti, per noi sostenibilità significa (anche) appartenenza sociale e supporto al territorio. È per questo che il nostro modello operativo è unico sul mercato: un modello “made in Italy” ma proiettato all’estero, dove sviluppiamo il 70% circa del nostro fatturato. Qualche numero a conferma della nostra italianità: produciamo l’85% dei prodotti che vendiamo in Italia, nel nostro stabilimento di Recanati, facendo leva su una filiera corta con l’84% dei fornitori italiano e circa la metà di questi che provengono dalla nostra regione, le Marche. Ma per noi sostenibilità significa anche prodotto ed è per questo che nel 2019 abbiamo lanciato il progetto Play for Future, ossia una serie di prodotti sostenibili, realizzati con materiali riciclati e che rappresentano un’azione concreta da parte nostra per promuovere, attraverso il gioco, i valori della sostenibilità.

Qual è l’interesse oggi verso i giocattoli sostenibili da parte dei consumatori?
Il tema è, probabilmente, di portata molto più ampia. Qualche giorno fa leggevo gli esiti di una ricerca condotta su un campione di 30.000 consumatori in tutto il mondo: ebbene, oltre il 60% degli intervistati afferma di aspettarsi che i brand prendano una posizione chiara sui temi rilevanti per loro. Temi come il lavoro, la trasparenza e, naturalmente, l’ambiente. Gli stessi intervistati si spingono oltre fino a dichiarare che, oltre al prezzo e alla qualità, è la coerenza fra il dichiarato e il realizzato che li spingerà a scegliere un marchio piuttosto che un altro. E il mercato del giocattolo non fa eccezione in tal senso con un’attenzione all’urgenza ambientale che, partita dai Paesi del Centro-Nord Europa si sta ora spostando a Sud, alle nostre latitudini. Guardando al prossimo Natale, vi lascio con una domanda: di fronte ai dubbi e alle difficoltà economiche con cui molte famiglie cominciano a fare i conti, nelle loro scelte d’acquisto, peserà di più la sostenibilità dei prodotti o la promozionalità degli stessi? Secondo me, a inizio 2023, avremo tanti dati in più su cui fare dei ragionamenti e capire, in particolare, la rilevanza vera della sostenibilità per il consumatore.

L’intervista è un estratto dell’inchiesta “Sostenibilità? Sì, grazie!” pubblicata sul numero di Novembre/Dicembre di Toy Store. Per leggere il testo integrale clicca qui oppure scarica gratuitamente la versione digitale su:

App Store
https://apple.co/3tDzKgx

Google Play
https://bit.ly/3txjXjt

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz