Commercializzabili i prodotti senza marchio CE

Secondo quanto previsto da una sentenza della Corte di Giustizia Europea del 18 ottobre scorso (causa C – 385/10) ed emessa a seguito di una domanda di pronuncia pregiudiziale proposta dal Consiglio di Stato, i singoli Stati membri dell’Unione Europea non possono impedire il commercio e l’utilizzo di prodotti comunitari privi del marchio CE.L’antefatto che ha determinato l’intervento della Corte Europea ha riguardato il caso Elenca Srl, importatore italiano che vende guaine termoindurenti prodotte da una società ungherese. La circolare n. 4853/2009 aveva impedito la distribuzione sul mercato interno di tali guaine. La Corte di Giustizia Europea ha invece affermato che “Uno stato membro non può esigere d’ufficio l’apposizione della marcatura Ce su un prodotto da costruzione non rientrante nell’articolo 4, paragrafo 2, della direttiva 89/106, proveniente da un altro Stato membro, affinché questo prodotto possa essere commercializzato nel suo territorio. Tale Stato può invece assoggettare detta commercializzazione solo a prescrizioni nazionali che sono conformi agli obblighi derivanti dal Trattato, segnatamente al principio della libera circolazione delle merci enunciate agli articoli 34 e 36 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea”.Importante anche il commento rilasciato al quotidiano Italia Oggi dagli avvocati Pasquinelli e Saltini che hanno ottenuto la pronuncia della sentenza dalla Corte UE: “Avendo la corte di Giustizia ritenuto l’obbligo di marcatura CE incompatibile con l’articolo 34 Tfue, si è in tal senso configurato un principio generale applicabile a qualsivoglia settore merceologico e non solo a quello dei prodotti da costruzione”.
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