Nel 2001 le spese degli italiani sono cresciute solo dell’1,1%. E’ la stima di Confcommercio dopo gli attentati in America pubblicata sul sito www.confcommercio.it. Secondo il Centro Studi di Confcommercio, infatti, nel 2001 la spesa per consumi di beni e servizi è circa un terzo rispetto a quella registrata nel 2000. Secondo l’indagine, fatta su un campione molto significativo di operatori del settore della distribuzione, la situazione della domanda interna appare debole. Partendo dai prodotti alimentari, si nota una certa stabilità anche se si registra un calo (-5%) dello scontrino medio sia nelle piccole che nelle grandi imprese, soprattutto al Nord. Nel settore dell’abbigliamento e delle calzature la richiesta si concentra su prodotti di carattere accessorio (guanti, cravatte, foulard, camicie, etc.), mentre risultano penalizzati gli acquisti di capi di abbigliamento più costosi (-20%). In controtendenza sembrano essere invece i giocattoli, con la diffusione di nuove “Play Station” e un boom di vendite che, dall’11 settembre, hanno fatto registrare un aumento del fatturato del 10%. Un dato anomalo, anche perché in questo periodo generalmente non si registrano ancora i picchi di vendita tipici, invece, del periodo pre-natalizio. Tiene la richiesta di articoli di profumeria e di libri (in particolare, collane economiche), mentre sono inferiori alle aspettative le vendite di elettrodomestici e mobili (-10%). Decisamente in flessione la domanda di elettronica e telefonia (- 10%), ad eccezione dei casi dove si praticano politiche di prezzo basate su offerte e sconti di entità considerevole, praticate essenzialmente dalle catene. Anche il settore delle automobili appare in difficoltà, con oltre 300.000 immatricolazioni in meno (rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente) nell’ultimo trimestre del 2001.Infine, i tasti più dolenti sono naturalmente i pacchetti turistici e i trasporti aerei. La richiesta di pacchetti turistici sta registrando una pesante caduta (-40%) e non è possibile prevedere quando si invertirà la tendenza. Per i trasporti aerei la situazione è ancora più pesante: secondo la Boeing, entro il 2002 circa il 50% delle compagnie aeree sarà fallita.
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