Un giocattolo su 20 non è a norma. Lo rileva l’osservatorio di Codici che sottolinea come la maggior parte di questi prodotti proviene dai paesi asiatici, dalla Cina in particolare, e spesso non sono provvisti degli standard di sicurezza richiesti dalla CE. «E’ evidente che siamo di fronte ad un vero e proprio circuito di illeciti, – dichiara Ivano Giacomelli, segretario nazionale dell’associazione – anche secondo la Commissione Europea (dati Rapex 2005), quasi un prodotto pericoloso su quattro riguarda proprio i giocattoli, l’85% dei quali di provenienza cinese. Infatti, il fenomeno della criminalità nella Capitale, così come in altre città della penisola, diventa sempre più preoccupante, tanto che oltre alle conosciute infiltrazioni di stampo mafioso compaiono anche quelle di clan di origine cinese, i quali detengono una larga fetta di mercato che vede la partecipazione di commercianti e imprenditori locali invischiati anche nel reato dell’usura».
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