Secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, da un’analisi dei dati relativi al 2017-2019 dei sequestri doganali di prodotti alle frontiere esterne dell’Unione europea, emergerebbe che l’e-commerce possa fungere da “autostrada” per i produttori e distributori di prodotti falsi e contraffatti. Sempre secondo quanto riportato da Il Sole 24 Ore, con riferimento all’ultimo rapporto Euipo-Ocse, emerge che, per quanto riguarda i paesi di provenienza, “la Cina è al primo posto con oltre il 75 % di sequestri di prodotti contraffatti, seguita da Hong Kong al 5,7 %, dalla Turchia (5,6 %) e da Singapore (3,3 per cento). La Cina è il paese di provenienza dominante anche quando si valuta il valore dei prodotti contraffatti acquistati online, con una quota del 68 per cento”. Per quanto riguarda i giocattoli, la percentuale di sequestri totali di falsi è al 5,5%. Ancora secondo quanto pubblicato da Il Sole 24 Ore, “Il boom del commercio mediante piccoli colli fornisce alle imprese un mezzo per spedire direttamente ai consumatori (ma anche un canale di distribuzione privilegiato per i falsari e le reti di commercio illecito”.
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