Così si dà vita al negozio

Partiamo dagli eventi che si possono organizzare in store in grado di coinvolgere i bambini dagli 0 ai 3 anni. Quali sono quelli di maggior successo?

«Per quanto riguarda la Prima Infanzia, le attività che più coinvolgono i bambini e che portano maggiori risultati, anche in termini di creazione di traffico in negozio, sono sicuramente quelle legate alle bolle di sapone, ai laboratori creativi, alle fiabe animate e alle proiezioni sul telo di immagini e ombre. Se realizzata con professionalità, inoltre, porta ottimi risultati anche l’animazione, tramite l’utilizzo di prodotti in vendita nel negozio, che vengono dimostrati e fatti poi provare ai presenti. Queste sono tutte iniziative che, secondo la mia esperienza con importanti insegne come Benny Giocattoli e Città del Sole, hanno una ricaduta positiva in termine di vendite e fidelizzazione della clientela».

Questo è ciò, quindi, che si può realizzare per conquistare l’interesse dei bambini, ma i negozi di Prima Infanzia si rivolgono anche alle mamme in gravidanza. Cosa si può studiare per questo target?

«Uno dei progetti più emozionanti per “coccolare” la mamma in attesa, è sicuramente quella di offrire la possibilità di partecipare in negozio ad un’attività di Belly Painting, ovvero l’arte di colorare la pancia, che la trasforma in una vera e propria opera d’arte. È una procedura assolutamente sicura, che serve a familiarizzare col pancione, a partire dal settimo mese, e che può essere condivisa con i fratellini maggiori o con il papà per sfruttare questo momento per stare insieme e decorare con fantasia e creatività il pancione come meglio si preferisce. I colori che vengono utilizzati sono gli stessi del più comune body art e, quindi, adatti alla pelle, naturali, atossici, anallergici e soprattutto lavabili. Ci tengo, però, a sottolineare che il Belly Painting non è solo una forma d’arte, ma anche un modo per entrare in sintonia col bambino che si sentirà coccolato da ogni pennellata: la mamma proverà l’emozione di sentirlo muovere mentre segue il movimento del pennello con cui viene accarezzato il pancione. Un’esperienza, quindi unica e immortalata alla fine in un servizio fotografico, che non potrà che lasciare un ricordo indelebile dell’attività e, quindi, anche dello store e del retailer che l’ha organizzata».

Un’altra possibilità di partnership con i negozianti è attraverso l’organizzazione di un Baby Shower per la mamma in attesa. Quali sono le sue caratteristiche?

«Il Baby Shower, proveniente anch’esso dalla tradizione americana, è una festa in onore della mamma in gravidanza: un momento, da condividere con le amiche, creato appositamente per festeggiare l’attesa e l’arrivo del bambino. Solitamente si preferisce organizzarlo nell’ottavo mese di gravidanza e durante la festa vengono offerti molti regali per il bambino, per il cui acquisto è possibile aprire una lista “Baby Shower” nello store con cui lo si organizza. Insieme ai negozianti, è possibile creare, inoltre, un pacchetto completo da presentare alla mamma per organizzare questa celebrazione, proponendo un tema per il party, su cui declinare i biglietti d’invito e l’allestimento di un tavolo con dolci e dolcetti decorati, palloncini, bandierine, festoni, alzatine, barattolini e bicchierini, senza dimenticare i gadget che servano ad intrattenere e ad invogliare a scattarsi foto ricordo buffe durante la festa e un piccolo cadeau ricordo con cui omaggiare gli invitati».

Prendendo spunto dalla sue esperienza, in che modo gli eventi in store influiscono sulla fidelizzazione del cliente?

«Le attività sono fondamentali per animare il punto vendita, promuovere l’attività e attrarre nuovi consumatori, ma sono molto importanti soprattutto per creare delle relazioni più profonde con i propri clienti. La partecipazione ad un evento, infatti, produce nella clientela non solo un’esperienza profonda e memorabile, ma anche un ricordo del punto vendita e questo ne permette un’automatica fidelizzazione».