Disney Interactive sta lanciando una serie di videogiochi didattici studiati da un’equipe di insegnanti, psicologi e pedagogisti. Si tratta di tre titoli, il primo della collana, in commercio da oggi, è Il Libro della Giungla, studiato per i bambini di prima elementare, che è stato approvato anche dal ministero della Pubblica Istruzione. Sulla copertina compare un bollino giallo che ne attesta la conformità ai programmi ministeriali, sia nei contenuti che nell’impostazione.«La scelta non è stata casuale – ha affermato Marco Melai, direttore di Disney Interactive Italia – Mowgli, il protagonista è un bambino abbandonato nella foresta, che deve imparare a leggere e a scrivere: ha la stessa età dei destinatari di questo gioco, tra i 6 e i 7 anni, per i quali diventa così l’amico a cui ispirarsi e da cui essere confortati». Daniela Pirlo, docente di Psicologia sociale alla Cattolica di Milano, tra i ricercatori, che sotto la guida del professor Assunto Quadrio, hanno fornito la loro consulenza per la versione italiana, ha dichiarato: «I videogiochi, se ben strutturati dal punto di vista pedagogico, sono molto vicini alle modalità di apprendimento dei bambini. La dipendenza si instaura se sono usati come baby sitter: un ruolo attivo del genitore, invece, rende il gioco stimolante». Infine «Il prodotto – spiega Alessandro Musumeci, direttore generale del Servizio automazione informatica e innovazione tecnologica del ministero dell’Istruzione – corrisponde alle nuove modalità di formazione, in cui sempre più il bambino è stimolato a esplorare un mondo virtuale, dove impara sperimentando». Su questo itinerario il ministero sta sviluppando una serie di progetti a sostegno delle innovazioni previste dalla riforma scolastica: «La novità è anche l’introduzione sin dal primo anno di inglese e informatica, per cui serviranno ausilii specializzati. Grazie a prodotti multimediali di questo tipo, basati sul gioco, l’informatica potrà davvero entrare nelle scuole e nelle case».
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