A che età si smette di giocare? Mai, potrebbe rispondere George Bernard Shaw, convinto che le persone invecchino proprio nel momento in cui smettono di giocare. E il fenomeno del kidult, emerso prepotentemente durante la pandemia e che mai ha smesso di crescere in questi anni, rappresenta perfettamente questo pensiero. Come si stanno muovendo le aziende del giocattolo per affrontare le nuove esigenze del settore e quali sono i prodotti che stanno mettendo in campo per cavalcare il fenomeno? Lo abbiamo chiesto a Barbara Rol, Responsabile Marketing e Comunicazione di DV Games.
Il segmento dei kidult è cresciuto moltissimo, soprattutto in questi ultimi anni in cui il fenomeno della natalità sta soffrendo particolarmente, arrivando a valere il 28% del mercato del giocattolo. Quali margini di crescita potrebbe ancora avere?
Riteniamo che il termine kidult e il concetto che trasmette siano inadatti a descrivere il fenomeno. Gli adulti hanno preso consapevolezza del valore del loro tempo libero e il gioco per loro non costituisce un ritorno all’infanzia o una sindrome di Peter Pan, come questa categorizzazione può far supporre, ma la coscienza del proprio bisogno di socializzazione e intrattenimento. Prendendo a riferimento i mercati esteri più evoluti del nostro, siamo certi che il segmento crescerà anche nei prossimi anni.
Quali sono le vostre strategie per cavalcare questo trend?
Nel corso del prossimo anno, così come avvenuto anche in passato, la nostra strategia di prodotto sarà rivolta al pubblico dei giocatori adulti, occasionali ed esperti. Estenderemo le nostre classiche linee, BANG! e Lupus in Tabula, e pubblicheremo nuovi titoli originali destinati a un target di ragazzi e adulti: Bonsai, un gioco di tessere strategico in cui ogni giocatori coltiva e fa crescere davanti ai propri occhi un albero in miniatura secondo l’antica arte giapponese, e Alibi, un nuovo gioco investigativo ispirato alle cene con delitto. I titoli a marchio Ghenos Games apparterranno prevalentemente alla categoria Esperti. Tra i più attesi: Aeon’s End, Honey Buzz e Terraforming Mars dice Game.
Quanto è legato il segmento dei kidult al settore del licensing?
Per quanto concerne il mercato dei giochi da tavolo, il licensing può essere uno strumento utile per avvicinare i non-giocatori all’hobby. Il valore di questa leva del marketing si assottiglia invece tra i giocatori abituali e tra gli appassionati.
Quali sono le vostre strategie a livello di comunicazione & marketing per parlare a questa specifica parte del mercato?
Il nostro mix di comunicazione è costituito da tre filoni principali: la comunicazione digitale, che sviluppiamo tramite le collaborazioni con i content creator, la partecipazione alle manifestazioni di settore e il gioco organizzato, con la gestione di due circuiti torneistici.
Quello del kidult è un segmento che risponde bene al richiamo degli eventi. Pensate di coinvolgere il Normal Trade per organizzare iniziative speciali?
Abbiamo realizzato un pacchetto di marketing per i negozianti che mira proprio a supportare la loro presenza nelle manifestazioni locali e nazionali e ad organizzare eventi di gioco presso il punto vendita, fornendo contributi organizzativi, materiali, personale e visibilità “social”.
L’intervista è un estratto dell’inchiesta “A che età si smette di giocare?” pubblicata nel numero di Giugno-Luglio 2023 di Toy Store. Per leggere il testo integrale con tutti i commenti dei player e le descrizioni dei prodotti clicca qui oppure scarica gratuitamente la versione digitale su:
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