L’attenzione per le tematiche legate al rispetto dell’ambiente è cresciuta anche per i consumatori del Giocattolo, anche se non ancora in uguale misura per tutte le categorie di prodotti. Un’esigenza a cui i player dell’industria e i rivenditori dovranno saper sempre più rispondere nei prossimi anni. Ne abbiamo parlato con Barbara Rol, Responsabile Marketing e Comunicazione di DV Games e Ghenos Games.
Cosa significa per voi sostenibilità?
Per DV Games e Ghenos Games agire in modo sostenibile significa fare scelte responsabili, con la consapevolezza che ogni decisione piccola e grande ha un impatto sul nostro pianeta. Come azienda, vogliamo avere un ruolo attivo nello sviluppo di un’economia sostenibile, non solo con grandi slogan e interventi “di facciata”, ma soprattutto con piccole azioni quotidiane. Questo per evitare che il costo dei nostri consumi e intrattenimenti gravi sulle spalle delle generazioni future.
Come declinate questo concetto nella vostra realtà?
Pur restando coerenti con le peculiarità editoriali dei giochi che pubblichiamo, ci impegniamo affinché i nostri prodotti e tutte le scelte d’impresa tendano a un modello sempre più sostenibile. Allo stato attuale molti titoli del nostro catalogo hanno ricevuto certificazioni ufficiali, utilizzando carta certificata proveniente da foreste gestite in maniera responsabile. Abbiamo anche deciso di fare investimenti diretti a minimizzare l’impatto ambientale delle nostre produzioni, piantando nuovi alberi per recuperare terreni agricoli nell’Africa sub-sahariana, in partnership con Trees for The Future. Crediamo molto anche nei piccoli contributi quotidiani, dall’abolizione delle bottiglie in plastica usa e getta nei nostri uffici, all’uso di energie rinnovabili, al passaggio da buste di plastica prodotte in Asia a buste in carta prodotte in Italia.
Qual è l’interesse oggi verso i giocattoli sostenibili da parte dei consumatori?
Nel settore del gioco da tavolo le abitudini di consumo sono spesso poco attente all’impatto ambientale; nonostante i nostri prodotti non siano in genere soggetti a problemi di smaltimento, restando sugli scaffali dei giocatori per molti anni e talvolta per generazioni, sembra ancora distante il tempo in cui la produzione di giochi sarà un esempio virtuoso di sostenibilità. È auspicabile che in futuro nel settore del gioco vengano attivate politiche di sensibilizzazione condivise sia riguardo la sostenibilità dei prodotti che riguardo l’impronta ecologica aziendale.
L’intervista è un estratto dell’inchiesta “Sostenibilità? Sì, grazie!” pubblicata sul numero di Novembre/Dicembre di Toy Store. Per leggere il testo integrale clicca qui oppure scarica gratuitamente la versione digitale su:
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