Emporio Venturi, 140 anni di giochi e giocattoli

Dal 1880 la grande insegna e le otto vetrine di Emporio Venturi rappresentano una delle attrattive della centralissima Piazza Pia ad Anzio, nei pressi di Roma. Nome e indirizzo sono rimasti gli stessi, ma a consentire all’attività della famiglia Venturi di attraversare indenne gli ultimi 140 anni di storia italiana è stato il fatto che “ci siamo sempre rimboccati le maniche per garantire la sopravvivenza della nostra attività”, come sintetizza Franco Venturi che, dopo aver cominciato a lavorare nell’emporio all’età di 15 anni, oggi affianca le figlie Cristina e Danila, alle quali ha affidato la gestione dell’attività.

Come nasce Emporio Venturi?
Franco Venturi: Circa dieci anni fa abbiamo ricevuto dal Comune di Anzio la targa di Bottega Storica. Siamo da sempre in Piazza Pia, nel cuore del centro storico di Anzio, anche se l’attuale negozio è quello ricostruito da mio padre dopo che il precedente era stato distrutto durante un bombardamento. La storia della nostra attività inizia nel 1880 quando mia nonna, che faceva la bustaia, decide di aprire un laboratorio ad Anzio. In omaggio alla consuetudine del tempo, lo chiama Emporio Venturi, dal cognome del marito Domenico Venturi. La trasformazione in attività commerciale avviene nel 1918, quando mio padre, reduce dalla prima guerra mondiale, subentra nella gestione dell’attività e avvia la vendita di articoli come il giocattolo e il casalingo che allora sulla piazza di Anzio erano difficili da reperire. Ad aiutarlo mia madre e, successivamente, un mio fratello maggiore. Io entro in negozio alla fine della seconda guerra mondiale, a circa 15 anni. Continuo a lavorarci ancora oggi, anche se ormai da tempo l’attività viene gestita dalle mie figlie, Cristina, che si occupa del Casalingo e dell’Articolo da Regalo, e da Danila, che invece segue il Giocattolo.

Qual è la realtà odierna dell’Emporio?
Franco Venturi: Oggi l’assortimento è equamente suddiviso tra il Giocattolo e il Casalingo e Articolo da Regalo. A questo si aggiungono il materiale elettrico e le minuterie che non possono mancare in un classico emporio dove le persone – soprattutto i turisti – trovano quanto serve alle loro necessità. Il negozio si sviluppa su una superficie di circa 150 mq e prevede anche una piccola esposizione esterna dove trovano posto tricicli, biciclette e monopattini. Da oltre vent’anni lavora con noi anche una commessa.

Danila Venturi: Essendo sul mercato di Anzio da così tanto tempo, abbiamo servito diverse generazioni di clienti. Oggi una delle nostre più grandi soddisfazioni è vedere entrare genitori o, addirittura, nonni che spiegano ai loro figlio o nipoti di aver acquistato da noi la loro prima canna da pesca, un sottomarino a elastico o un aquilone con le code lunghissime.

Cosa vi ha convinti a entrare in Giocheria?
Franco Venturi: A essere onesti, questa scelta è dovuta a un’intuizione di mia figlia Danila. Trent’anni fa il mercato del Giocattolo era a un punto di svolta. Era ormai finito il tempo in cui l’assortimento veniva costruito puntando su una rosa ristretta di giocattoli scelti tra quelli che più ci convincevano. Il moltiplicarsi delle aziende e dei marchi e l’avvento della pubblicità cominciavano a influenzare le scelte del cliente. Senza contare che anche lo scenario competitivo stava cambiando a seguito della comparsa della Grande Distribuzione, che, soprattutto sotto Natale, usava e usa ancora oggi il Giocattolo come prodotto civetta.