Giocattolo in Europa, mercato in salute

In occasione del Play Day Europe, giorno dedicato al “diritto al gioco”, istituito quest’anno dal Parlamento Europeo e celebratosi il 28 maggio scorso, il TIE (Toy Industries of Europe), associazione dell’industria europea del giocattolo, ha reso noti i principali dati riguardanti il settore a livello comunitario. Con una spesa totale al consumo di 16,5 miliardi di euro, quello europeo rappresenta il maggior mercato mondiale del giocattolo (a fronte di una popolazione di 78 milioni di bambini), seguito dagli Stati Uniti (15,6 miliardi di euro), dal Giappone (4.3 miliardi), dalla Cina (3,9 miliardi) e dal Brasile (2,2 miliardi); il peso dell’Europa rappresenta circa il 27% del valore complessivo delle vendite di giocattoli a livello mondiale. I Paesi europei che registrano le maggiori vendite di giocattoli sono Francia, Germania e Regno Unito. Il valore delle esportazioni dall’Europa nel 2011 è stato pari a 1,1 miliardi di euro; nello stesso periodo, le importazioni (provenienti principalmente dalla Cina) sono state pari a 5,5 miliardi di euro. Negli ultimi anni la crescita del mercato del giocattolo europeo è stata costante, con tassi compresi tra il 3 e il 6%. Dal punto di vista dei canali distributivi, a livello europeo la maggioranza dei giocattoli sono venduti nel dettaglio tradizionale (come i negozi specializzati di giocattoli, che in molti Paesi coprono il 40% delle vendite complessive) e nei supermercati. In crescita anche il commercio online, seppure con rilevanti differenze tra un Paese e l’altro (dal 16% in Germania allo 0,5% della Spagna. Le categorie di giocattoli più popolari in Europa sono rappresentate da quelli per la prima infanzia e prescolari, seguiti da bambole, giocattoli sportivi e per esterno, giochi da tavolo e puzzle; queste categorie nel complesso coprono oltre la metà del totale delle vendite di giocattoli in Europa, anche se esistono rilevanti differenze a livello nazionale, in particolare per quanto riguarda Spagna e Italia.All’interno dei 27 Paesi membri dell’Unione Europea si contano quasi 5.000 aziende operanti nel settore del giocattolo, per un totale di circa 220.000 addetti. La grande maggioranza di tali aziende (circa il 90%) è rappresentata da imprese di dimensioni medio/piccole e ben l’88% si qualificano come micro imprese con meno di 10 addetti. L’industria del giocattolo è inoltre caratterizzata da un’altissima stagionalità: la maggior parte (50/60%) degli acquisti dei consumatori ha luogo nel periodo natalizio, tra novembre e dicembre, con concentrazioni anche maggiori nei Paesi del sud Europa.Sebbene una grande percentuale della produzione si svolga attualmente in Cina, un volume significativo di giocattoli è tuttora prodotto in ambito europeo; e, anche quando la produzione è delegata all’esterno, sono comunque svolte principalmente in Europa attività quali ricerca & sviluppo, progettazione, test e verifiche, marketing. Il valore dei beni e servizi prodotti dall’industria del giocattolo in Europa è pari circa a 5,6 miliardi di euro. Dal punto di vista dell’innovazione, quello del giocattolo si qualifica come uno dei settori maggiormente dinamici in ambito europeo: circa il 60% dei giocattoli presenti ogni anno sul mercato sono prodotti completamente di nuovo sviluppo. Nel 2011, oltre il 90% delle aziende di giocattoli operanti in Europa ha immesso nuovi prodotti sul mercato, a fronte di una percentuale vicina al 40% che caratterizza la maggior parte degli altri settori industriali.
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