Giocattolo: scendono le esportazioni di prodotti tradizionali

Le esportazioni del sistema giocattolo, 4200 miliardi secondo Assogiocattoli tra puericultura pesante (1500 miliardi) addobbi natalizi e articoli per il Carnevale (complessivamente 400 miliardi), giochi e giocattoli tradizionali (2.300 miliardi), hanno fatto registrare un incremento di 17 miliardi. Lo ha comunicato ieri il segretario generale di Assogiocattoli, l’associazione italiana dei fabbricanti di giocattoli, alla rivista specializzata Toy Store. Il saldo tra import ed export, che l’anno precedente era negativo, è dunque tornato positivo. Oggi infatti le esportazioni valgono 817 miliardi e le importazioni 800 miliardi. Per quanto riguarda invece esclusivamente i giochi e giocattoli tradizionali, l’export nel 1999 valeva 1.279 miliardi e l’import 1.425. Dunque il saldo era negativo ed è rimasto tale anche al 30 giugno 2000, per 35 miliardi. Il saldo della bilancia commerciale per quanto riguarda i giocattoli è però attualmente attivo per i giochi ad “alto contenuto elettronico” (esclusi videogame: PlayStation e software in generale) per circa 50 miliardi, mentre è negativo per quanto riguarda i giochi tradizionali (per esempio bambole e peluche) per circa 90 miliardi.A fine anno 2000, sempre secondo le stime di Orsi, le importazioni di tutto il sistema giocattolo dovrebbero raggiungere il livello di 1.850 miliardi con un aumento del 9% rispetto al 1999 e le esportazioni di 1.770 miliardi, dunque con un saldo negativo, ma con un aumento del 14% rispetto al 1999. Per la fine del 2000 Orsi prevede dunque una sostanziale stabilità per il sistema giocattolo italiano nel suo complesso, “anche se – ha affermato – sto sentendo voci abbastanza preoccupate a riguardo del Natale: sembra che il mercato sia totalmente fermo”. Le imprese del sistema giocattolo in Italia sono 250, per un totale di 5500 dipendenti e di circa 13.000 occupati indiretti (terzisti e ruoli commerciali). L’Italia esporta il 60-65% della produzione e importa circa il 50%. Secondo i dati rilevati fino a giugno 2000, il 57% delle importazioni proviene dalla Cina. Nel 1999 il primo paese di esportazione per l’Italia era invece la Francia.