Globo guarda al consumatore finale

I cardini della filosofia aziendale e della nuova strategia di marketing e comunicazione di Globo che mira a costruire una relazione più diretta con il consumatore finale, sono stati al centro di un incontro con la stampa, specializzata e non, organizzato ieri, 30 novembre, presso la propria sede di Illasi, in provincia di Verona. Negli ultimi anni l’azienda ha intrapreso un percorso di crescita che nel 2016 la porterà arealizzare un fatturato di 38 milioni di euro e vendite a quantità pari a 12 milioni di giocattoli (in unità).

Tra i suoi clienti figurano alcune delle più importanti insegne della gd e della gdo – tra le altre si ricordano Esselunga, Carrefour, Coop Conad, Auchan, Sma, Family, Despar, Iper la Grande I, ma anche Grancasa, Acqua&Sapone, Sme, Risparmio Casa e Magazzini Maurys -, pure player come Amazon, Showroomprive e Mami e un numero crescente di negozi al dettaglio, che vengono seguiti da una rete di vendita, che complessivamente è composta da18 agenti. “Npd ci posiziona al 6 posto nel settore in quanto a vendite a volume”, ha affermato Christian Montolli responsabile Marketing & Communication Department dell’azienda, “ma, se teniamo conto anche delle vendite realizzate nel canale del Normal Trade, Globo è la seconda azienda, e la prima italiana, in quanto a unità vendute”.

Questo risultato è frutto del netto cambio di strategia attuato negli ultimi 3 o 4 anni. “Globo ha intrapreso un percorso valoriale di brand”, ha proseguito Montolli, “che l’ha portata a segmentare la propria gamma di prodotto nei brand Legnoland, Vitamina G, Sbelletti, Kidea, Pelux, Spidko, Bimbo, Donna, Cubix, Family Games e W’Toy. Il risultato è che oggi non vendiamo più semplicemente un “prodotto di Globo”, ma i nostri brand”.

Ciascuno dei brand con cui l’azienda opera sul mercato incarna i valori fondanti della sua concezione del prodotto Giocattolo, che deve essere in grado di garantire la piena libertà e creatività, deve soddisfare i più elevati standard di sicurezza e deve consentire al bambino di sperimentare l’errore come modalità di crescita e di apprendimento. Oggi Globo è impegnata in un altro importante cambio di passo.

“Oltre che con i nostri clienti trade”, ha affermato Paolo Andrioli, Marketing and Communication Specialist dell’azienda, ”vogliamo cominciare a comunicare anche con il nostro consumatore finale. Il primo passo in questa direzione è stato un ripensamento del packaging realizzato dal nostro team interno di 10 grafici e teso a rendere immediatamente riconoscibili i nostri brand per il consumatore. Il passo successivo è stato approcciare il mondo dei social. Oggi la nostra pagina Facebook ha circa 92 mila follower e siamo molto soddisfatti anche del numero di interazioni. Siamo presenti anche su YouTube con diversi filmati e di recente abbiamo deciso di valorizzare il nostro ricco patrimonio fotografico sbarcando anche su Instagram. Infine, nell’ultimo mese abbiamo proceduto a un restyling totale del sito (www.globo.it). Abbiamo accorpato tutti i mini siti dedicati ai brand coi quali operiamo, creando delle sezioni in cui sono presenti anche tutti i prodotti acquistabili on line”.

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