«Il futuro del Giocattolo? Io sono ottimista!»

Qual è la sua opinione sul mercato del giocattolo a livello globale?

Oggi sta vivendo un momento particolarmente positivo. Se si guardano i dati di mercato, il settore è in continua crescita negli ultimi cinque anni. C’è stato un periodo in cui si diceva che questo mercato fosse agli sgoccioli a causa dell’avanzata del digitale e dei videogame.

Era considerato fuori moda…

Sì. Penso che l’Industria abbia reagito in modo incredibile a questo ‘stimolo’. Le aziende hanno mostrato resilienza e agito con una maggiore carica di innovazione e creatività, provando che i giocattoli hanno ancora una ragione d’essere nella vita delle persone. Nel frattempo, il digitale è cresciuto, è un nuovo segmento, ma i giocattoli ‘tradizionali’ continuano ad avere la medesima importanza.

Quali dinamiche rappresentano le maggiori discontinuità rispetto al passato?

A mio avviso, le barriere all’entrata del mercato molto più basse: un inventore, che ha un’idea di un giocattolo innovativo, lo può realizzare, venderlo online, creare una campagna influencer e avere risultati su scala mondiale come mai prima. Una volta non c’era altro modo per far conoscere un prodotto, se non i retailer fisici. Ora si può condividere il proprio prodotto anche tramite il web. Vedremo sempre più spesso marchi non conosciuti diventare rilevanti proprio per questo grande cambiamento nelle modalità di distribuzione.

Per questo per le grandi aziende è più importante che mai rimanere rilevanti…

È una questione di importanza primaria per tutti brand che sono sul mercato, non solo per l’Industria del Giocattolo. Essere rilevante vuol dire essere attuali agli occhi del consumatore. Questo non è banale per chi, come noi, ha una storia di oltre 50 anni. Ad esempio con un brand come Barbie siamo riusciti a essere più rilevanti che mai, con una crescita a doppia cifra negli ultimi tre trimestri.

A proposito di distribuzione, che tipo di impatto ha avuto la chiusura di Toys ‘R’ Us negli Stati Uniti? Quello che è successo può anticipare trend simili su vasta scala?

Quello che è successo è molto triste. Noi stiamo cercando di riequilibrare la nostra distribuzione e penso che nel giro di un anno questa discontinuità sarà superata. Nonostante la chiusura di Toys ‘R’ Us la domanda di giocattoli è rimasta intatta. La cosa più importante è per noi, come Industria, continuare a creare domanda, in modo che il nostro marchio e i nostri prodotti siano ‘top of mind’ per i consumatori. La distribuzione, da parte sua, ha la necessità di lavorare per creare un’esperienza di acquisto che sia ricordata e che distingua l’acquisto fisico in un determinato store da tutto il resto.

Il canale fisico può vincere sull’eCommerce?

Non so se si tratti davvero di vincere, sono due canali complementari. Come persone abbiamo la necessità di un contatto fisico, di stimolare i nostri sensi. Ora i retailer hanno una maggiore consapevolezza di ciò e sempre più lavorano affinché il semplice fare shopping diventi un’esperienza. Credo che presto saranno realizzati tanti concept innovativi in questa direzione.

L’Asia è uno dei mercati dalla crescita maggiore. Pensa che questo trend influenzerà l’evoluzione dell’industria del giocattolo?

L’Asia è un mercato unico, in modo particolare nei giocattoli. Tradizionalmente sono molto più reattivi al segmento educational; l’Industria del Giocattolo, in generale, invece, è più legata ai concetti di gioco, divertimento, creatività, immaginazione, aspetti che hanno solo recentemente iniziato a essere presi in considerazione in Asia. Per noi, comunque, si tratta di un’opportunità unica, considerando l’enorme crescita nella popolazione. Si tratta, però, di un mercato più selettivo, con molti brand locali, e in cui l’offerta viene customizzata sulla base delle loro esigenze specifiche. Dal nostro punto di vista, l’Europa rappresenta il continente dalle più alte potenzialità di crescita.

Davvero?

Considerando dove siamo e dove potremo essere, c’è un ampio spazio di opportunità per incrementare la nostra quota di mercato.

Messico e Brasile sono Paesi dall’alta crescita. Cosa pensa di questi mercati? Quanto possono essere rilevanti?

Noi abbiamo una relazione meravigliosa con tutto il Sud America, in generale. Dal punto di vista del consumatore, si tratta di un mercato incredibile, considerando il ruolo che possono avere giochi come le fashion doll, le novità più in generale. Ci sono molto opportunità… L’America Latina in generale non ha ancora sviluppato appieno il suo potenziale nel settore del giocattolo. Nei prossimi anni vedremo l’ecommerce e il digital diventare sicuramente più rilevanti in questo continente.

Quali sono le differenze principali fra consumatori in paesi emergenti e mercati consolidati?

Nei mercati emergenti, anche i brand più tradizionali sono visti come nuovi. Barbie è considerata come una novità, possiamo raccontare nuove storie e abbiamo la possibilità di cambiare prospettiva. Poi, in certi Paesi operiamo una strategia distributiva digital first, visto che in molti casi i punti vendita fisici non sono così numerosi. Questo rappresenta una grande opportunità per noi, poter sfruttare il cosiddetto ‘scaffale infinito’ dell’eCommerce. A questo si aggiungono fattori economici, che occupano un ruolo significativo nei Paesi emergenti.

Npd si aspetta che il mercato del giocattolo su scala globale arriverà a quota 99 miliardi entro il 2022. Si tratta di un’aspettativa realistica?

Io sono ottimista; questa categoria è particolarmente dinamica, si basa sulla creatività e sulla novità. È legata ai desideri, non alle necessità. Se si è in grado di creare i desideri ‘giusti’ si può crescere anche di più di 99 miliardi. Se si riesce a essere più connessi a livello globale, e grazie all’eCommerce è possibile esserlo, 24 ore su 24, 99 miliardi non sono niente. È una categoria che porta la felicità; il mondo ne ha bisogno. L’importante è avere le idee giuste e realizzarle nel modo corretto su larga scala. Comunque, l’industria è sana, è formata da una grande comunità di creativi, in grado di portare nuove idee e questo sta facendo progredire l’intero mercato.

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