Tra innovazione e conti da monitorare. Imaginarium, catena di negozi di giocattoli nata 22 anni fa a Saragozza in Spagna e che oggi conta quasi 400 negozi, è divisa tra la continua ricerca che da sempre la caratterizza e la necessità di controllare i costi. Si chiama, infatti, Imaginieer, la prima stampante 3D destinata ai piccoli lanciata dall’azienda i cui conti, però, come sottolinea l’articolo pubblicato sull’inserto Affari & Finanza di Repubblica, cominciano a destare qualche preoccupazione. La società ha, infatti, chiuso il 2015 con 9,3 milioni di euro di perdite – il 21% in più rispetto all’esercizio precedente – e il fatturato, che nel 2013 era arrivato a sfiorare i 105 milioni di euro, si è ridotto a 99,4 milioni (-3,4%), mentre il margine operativo lordo è cresciuto del 15%. Eccessivo, sarebbe secondo l’analisi del quotidiano, l’incremento della spesa operativa, dovuto all’apertura di troppi negozi. Tanto che il prossimo passo, già in fase sperimentale, sarebbe quello di una ristrutturazione dei negozi. Non solo, il presidente Félix Tena, che attualmente controlla il 61% delle quote azionarie, sarebbe pronto ad aprire Imaginarium all’ingresso di nuovi soci.
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