La pandemia ha ridotto le occasioni di incontro con la distribuzione. Come avete mantenuto il rapporto con il trade?
Abbiamo dovuto reinterpretare la tradizionale relazione con il trade servendoci dei nuovi sistemi tramite le piattaforme informatiche. Questo ha favorito quella parte di clientela più abituata a queste tecnologie rispetto a chi ha meno dimestichezza, ma nel complesso abbiamo ottenuto un ottimo riscontro forti della fiducia che il nostro brand trasmette.
In che modo la pandemia ha influito sulla partnership con la distribuzione?
In realtà, avendo uno storico importante di collaborazione con i grandi player del
mercato, non abbiamo notato un rallentamento né una penalizzazione della nostra
realtà distributiva. Sicuramente tutta la filiera ha dovuto rivedere le proprie abitudini
al fine di mantenere le posizioni acquisite negli anni.
Quali sono oggi le principali problematiche da affrontare per ripartire in sintonia con il Normal Trade?
Credo che le continue variazioni normative stiano facendo da deterrente alle visite dei consumatori nei punti vendita. Ritengo però che, passata questa grande paura, si potrà tornare a vedere una normale affluenza che anche l’offerta online ha parzialmente catalizzato.
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