Prevenire è meglio che curare

«Stando alle stime del RAPEX, nel 2017 delle 2.200 notifiche di prodotti non conformi, circa 750, ovvero il 34% del totale, sono state a carico di giocattoli». A sottolinearlo gli esperti Intertek, player internazionale con oltre 130 anni di esperienza nell’ambito della sicurezza e certificazione, in occasione del seminario “Il rischio nei giocattoli: prevenire è meglio che curare” che la multinazionale ha organizzato il 28 novembre 2018 nella sua sede milanese. La sicurezza è per il mercato del Toy un tema sempre di scottante attualità, per diversi motivi. Il primo, come è ovvio, è legato ai fruitori del prodotto. Rivolto a una delle fasce più fragili dei consumatori, ovvero i bambini, il Giocattolo non può che essere il destinatario di una attenzione particolare in tema di di sicurezza. Ma non solo. Proprio per le caratteristiche intrinseche dei prodotti, caratterizzati sempre più per il loro tasso di innovazione, le normative di riferimento, anche in tale ambito, necessitano di un aggiornamento costante, così come costante deve essere la formazione per gli operatori del settore. Quando parliamo di sicurezza, o meglio di mancata sicurezza, del Giocattolo, le stime RAPEX non lasciano spazi a dubbi: in questo comparto un prodotto non conforme è un rischio reale per i consumatori. Per ciò che concerne le non conformità registrate nel 2017 e riconducibili all’universo del Toy, le cause sono, infatti, ascrivibili al rischio lesioni – in 55 casi –, alla presenza di ftalati – in 191 casi – e al rischio di soffocamento – notificato in ben 244 casi. «Si tratta – sottolineano gli esperti Intertek – di dati decisamente indicativi poiché da un lato l’attività di controllo si dimostra efficace, dall’altro ci fa capire come il percorso di miglioramento sia ancora lungo. È esemplare il caso degli ftalati, presenti in particolare all’interno delle plastiche colorate, dei quali nonostante sia ben nota la tossicità se ne continua a trovare traccia sempre troppo frequentemente, quasi un quarto delle notifiche totali. Per quanto riguarda l’Italia, da giocattoli qui prodotti è arrivato poco più del 2% delle notifiche di non conformità, un buon risultato che non permette, tuttavia, di trascurare le direttive per la sicurezza dei giocattoli. Per tutelare consumatori delicati come i bambini le regolamentazioni sono continuamente aggiornate, ed è imprescindibile un approccio di prevenzione del rischio».

Come fare prevenzione

Ma cos’è il rischio? Secondo gli esperti Intertek è la combinazione di più fattori strettamente collegati tra loro. A costituire il cosiddetto scenario di incidente sono da una parte la gravità del danno, dall’altra la probabilità dello stesso. Nella maggior parte dei casi lo scenario di incidente si articola in tre tappe: il prodotto presenta un “difetto” o può condurre a una “situazione pericolosa” nel corso della sua esistenza prevedibile; il “difetto” o la “situazione pericolosa” causano un incidente; quindi l’incidente causa un danno. La gravità del danno corrisponde all’effetto che il pericolo ha sul consumatore nelle condizioni descritte nello scenario di incidente a cui si attribuisce una scala di valori da meno grave a più grave. Vengono considerati effetti meno gravi come lesioni o conseguenze che non impediscono alcuna funzione o non causano dolore eccessivo, lesioni che possono comportare visite mediche o ricoveri ospedalieri, fino a lesioni o conseguenze che possono risultare fatali. La probabilità del danno è, invece, la probabilità che lo scenario di incidente si realizzi effettivamente nel corso della durata prevedibile di esistenza del prodotto. Questa probabilità non è sempre facile da stimare, ma può essere d’aiuto suddividere lo scenario in diverse tappe; in questo modo può essere più facile stimare la probabilità complessiva dello scenario. Ovviamente, quando vengono sviluppati più scenari ciascuno di essi ha una propria probabilità complessiva. L’obiettivo, per chi produce e/o distribuisce giocattoli, naturalmente, è quello di immettere sul mercato prodotti dal rischio basso. Ne va della credibilità, reputazione e affidabilità del singolo operatore, e del mercato nel suo complesso.

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