In vista della progettata Ipo per portare Giochi Preziosi in Borsa, il suo fondatore Enrico Preziosi vede crescere i ricavi ma anche i debiti, a quanto si legge su Affari & Finanza,il settimanale di economia finanza imprese e innovazione de La Repubblica. Il bilancio consolidato 2019 si è chiuso con ricavi netti saliti anno su anno da 4013 a 546,8 milioni di euro e un utile netto di 28,1 milioni (nel 2018 era 29,3). Il perimetro è mutato nell’esercizio per le acquisizioni di Trudi e Famosa. A fine del 2019 il patrimonio netto era pari a 231,7 milioni di euro, mentre la posizione finanziaria netta a debito è peggiorata, passando da 72 a 235 milioni – perché include l’iscrizione delle passività per leasing di 44,3 milioni e l’indebitamento netto delle società acquisite (pari a 89,8 milioni) oltre al costo relativo al loro acquisto (40,7 milioni). Sempre secondo Affari & Finanza, il capitale di Giochi Preziosi è in mano a Banco Bpm, Intesa Sanpaolo e Unicredit che un anno fa hanno erogato un prestito di 250 milioni di euro all’azienda, sia per le due acquisizioni sia per il rimborso di un fido precedente del 2017.
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