La situazione pandemica ha accelerato la trasformazione digitale delle vendite al dettaglio e ha conseguenze strutturali che dovrebbero essere riviste. Guardando al futuro, i rivenditori devono essere agili per rispondere ai cambiamenti nel comportamento dei consumatori e continuare a convincerli a sceglierli per il loro prossimo acquisto. Jaume Molins, Country Manager per l’Italia di Tiendeo fa il punto su questo primo semestre e svela le tendenze che proseguiranno nel ritorno alla normalità.
Qual è stata la situazione del commercio nella prima metà del 2021 e quali sono le sue prospettive per la seconda metà dell’anno?
All’inizio dell’anno, i rivenditori hanno continuato a sperimentare l’impatto del COVID-19 con nuove restrizioni che hanno accelerato le tendenze nel settore della vendita al dettaglio a tutti i livelli. Credo che il 2020 sia stato una rivoluzione per molti retailer, che hanno capito che non c’era altra opzione che scommettere sulla trasformazione digitale se volevano uscire da questa crisi a pieni voti. Infatti, in questa prima metà del 2021, abbiamo visto molti retailer aumentare il loro impegno verso la digitalizzazione nelle loro azioni di marketing (digitalizzazione del catalogo promozionale, pubblicità digitale, comunicazione con i clienti). Ad esempio, Ikea ha annunciato lo scorso anno l’intenzione di abolire la produzione del suo tradizionale catalogo in formato cartaceo a favore di un’alternativa online, più adatta alla nuova situazione. Anche il canale online gioca un ruolo importante, si prevede una crescita dell’e-commerce del 24%, che si stima rappresenterà il 30% di tutte le vendite al dettaglio nel 2030. Si prevede che oltre un terzo delle società di marketing professionali aumenterà i propri investimenti per generare esperienze di acquisto omnicanale che includono i canali online e offline. Sebbene la vendita tramite e-commerce aumenterà la propria quota di mercato nei prossimi anni, il canale tradizionale, la vendita fisica, continuerà a rappresentare i due terzi delle vendite effettuate. Questa percentuale può variare a seconda della categoria e può raggiungere il 50% tra le vendite online e offline.
Quali tendenze sono aumentate o emerse durante la pandemia nella vendita al dettaglio (e-commerce, omnichannel, click & collect, consumo di prossimità)? Queste tendenze continueranno quando torneremo alla normalità?
In quest’ultimo anno abbiamo visto come l’e-commerce abbia guadagnato peso (la sua crescita in Europa è triplicata nel 2020), sebbene il negozio fisico sia e continuerà a essere il canale di acquisto preferito dai consumatori nei prossimi anni che sia cercare prodotti, acquistare articoli o ritirare ordini. Lo dimostra l’aumento di altri servizi complementari al negozio fisico come “Click and Collect”, che è raddoppiato nell’ultimo anno. Altre tendenze emerse e che continueranno in futuro sono i diversi metodi di pagamento e le opzioni di consegna. Ad esempio, durante la pandemia, Coop Centro Italia ha rafforzato il proprio canale di vendita on line mettendo a disposizione in diversi comuni il servizio di consegna a domicilio e il “Click and Collect”. Il gruppo Esselunga ha inoltre rafforzato il proprio modello di dark store (negozio senza cliente) per far fronte alla crescita dello shopping online. Una delle tendenze emerse con maggiore forza durante la pandemia è la crescente preoccupazione dei consumatori per l’ambiente, le azioni etiche e sostenibili di rivenditori e marchi, che insieme al commercio locale sono diventati uno dei fattori rilevanti del processo di acquisto del cliente.
Come si evolverà il consumatore nei prossimi mesi di fronte a una nuova normalità?
Questa crisi accelererà e cambierà alcuni comportamenti dei consumatori. I consumatori post-pandemia dimostreranno una maggiore sensibilità al prezzo, quindi cercheranno risparmi e sconti che consentano loro di mantenere le loro finanze. In relazione alle abitudini di acquisto, anche queste cambieranno. Se il canale online è stato utilizzato poco più di un anno fa per pianificare un fatturato elevato o acquisti ponderati, il nuovo consumatore utilizzerà regolarmente motori di ricerca e social network come Google, Facebook, Instagram, Tiktok o WhatsApp Business.
In che modo i rivenditori si adatteranno a questa evoluzione e in che modo genereranno maggiore fiducia per il ritorno dei consumatori nei negozi?
I rivenditori dovranno adattarsi all’evoluzione del consumatore e anticipare questi cambiamenti. Di fronte a un consumatore più esigente e digitale, le aziende che hanno una reale presenza omnicanale (online e offline) e hanno una chiara strategia di comunicazione durante tutto il processo di acquisto, genereranno maggiore fiducia e avranno più possibilità, non solo di restare ma anche di conquistare il market share. Ciò comporta una comunicazione costante e intensa durante l’intero processo di acquisto, ovvero essere dove si trovano i consumatori e distinguersi dagli altri, quindi il marketing digitale giocherà un ruolo chiave nella strategia dei rivenditori fino al 2021.
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