S’inaugura domani, mercoledì 28 giugno, presso l’Hilton Paris CDG Airport, il “Preshow Permanent”, la due giorni francese dedicata al mondo dei giocattoli e dei prodotti per l’infanzia. Quercetti sarà presente con un team export rinnovato e ampliato per presentare la vasta offerta ludica e educativa ai professionisti del settore. L’azienda, presente con i suoi giocattoli in oltre 50 paesi in tutto il mondo, è storicamente legata al mercato francese. «L’intenzione per il prossimo futuro è quella di rafforzare ulteriormente la presenza dell’azienda oltralpe – si legge nella nota aziendale – Per farlo Quercetti non si affiderà più ad agenti sul territorio, ma disporrà da quest’anno di personale Quercetti dedicato al mercato francese. Quello d’oltralpe, è uno dei mercati principali per l’azienda torinese. In questo modo Quercetti punta a migliorare la distribuzione dei prodotti storici, già conosciuti e apprezzati dal pubblico francese. Ma soprattutto vuole portare oltralpe una ventata di novità. Posto d’onore verrà quindi destinato ai nuovi chiodini della linea Pixel Art, che vanno ad affiancarsi alla classica offerta dei funghetti colorati inventati nel 1953. Ma non solo “classici”. L’azienda presenterà a retailer e distributori la nuova linea di giocattoli in legno “Gioca Wood”, l’originale linea “Gioca Green” con cui giocare ai piccoli botanici”, gli ecologici giochi in cartoncino “Pop Out Puzzle 3D” e il “Tecno Puzzle 3D”. L’evento, giunto alla sua decima edizione, prevede degli appuntamenti personalizzati, con un contatto diretto fra i professionisti del settore. Due intense giornate d’incontri B2B in cui i rappresentanti dell’azienda porteranno una ventata di novità ai distributori locali. Quercetti arriva in Francia con il suo carico di novità, ma senza scordare mai le sue origini, continuando a creare prodotti educativi e di manipolazione, come tutti i giochi Made in Italy di questo storico marchio piemontese. Giochi la cui valenza dura nel tempo, che inducono alla socialità, al rapporto con gli amici, con i genitori, regalando un valore aggiunto rispetto ai giochi elettronici. Giochi che rispondono a quell’innato bisogno di manualità, di contatto, di movimento di cui nemmeno i nativi digitali possono fare a meno».
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