RAEE, verso l’economia circolare

Uno studio, promosso da Remedia e condotto da IEFE Università Bocconi presentato ieri a Milano stima un aumento dei prodotti coinvolti nel sistema RAEE legati all’entrata in vigore della Nuova Direttiva Europea sull’Economia Circolare – attualmente in definizione – e al passaggio al cosiddetto “open scope” ossia l’ambito di applicazione aperto all’interno del quale rientreranno tutte quelle apparecchiature elettriche ed elettroniche per le quali non è prevista oggi una esplicita esclusione. Si parla di un aumento dell’immesso al consumo dei prodotti pari a circa 1.330.000 tonnellate (rispetto alle 875.000 tonnellate di AEE domestiche e professionali immesse nel sistema attuale) oltre a un aumento del numero di produttori coinvolti nel sistema RAEE, tra i 6.000 e i 9.000 in più (rispetto agli attuali 6.000/7.000 mila). Ma, non solo immesso al consumo e produttori in crescita. In base alle stime della ricerca, l’evoluzione del sistema di gestione dei RAEE in ottica di un’economia circolare avrà un impatto ambientale e sociale non indifferente. «Il settore delle apparecchiature elettriche ed elettroniche sarà interessato nei prossimi anni da importanti novità normative che spingono verso obiettivi crescenti di riciclo in una logica di circular economy» ha evidenziato Edoardo Croci, Coordinatore geo-green economy observatory IEFE Università Bocconi. «Si tratta anche di un’opportunità di innovazione tecnologica e gestionale per tutti gli operatori della filiera in modo da raggiungere il target europeo di 65% di riciclo. Lo studio IEFE Bocconi individua i possibili scenari evolutivi che dipendono dai comportamenti dei cittadini, degli operatori e soprattutto dalle politiche pubbliche nazionali che rappresentano la condizione per il rispetto dell’obiettivo». In particolare potrebbe portare ad un risparmio nell’acquisto di materie prime, grazie al recupero dei materiali contenuti nei RAEE – nel 2015 era pari a 110-120 milioni di euro nel 2015, ma potrebbe aumentare a circa 340-390 milioni tra il 2025 e il 2030. Ma, anche un impatto positivo nell’occupazione, come evidenziato da Danilo Bonato, Direttore Generale di Remedia «Grazie a questo sviluppo, il settore del riciclo dei RAEE, da qui al 2030, potrebbe creare un numero di posti di lavoro compreso tra 13.000 e 15.000 unità, a patto che si raggiungano i target Europei di raccolta e riciclo. Di fondamentale importanza anche il valore economico associato alle emissioni risparmiate al 2030, quantificabile tra gli 85 e i 100 milioni di euro all’anno».

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz