Ritorna di attualità il dibattito sulle aperture degli esercizi commerciali dal momneto che alcune insegne della GD ha confermato che alcuni dei loro pv saranno aperti anche il giorno di Natale e di Santo Stefano. Se sul 25 dicembre sembra che al momento terranno alzate le saracinesche soprattutto i retailer del food, ma anche quelli presenti nelle stazioni e negli aereoporti, la lista si allunga per il giorno del 26 dicembre. Come dichiarato a La Repubblica dalla Filcams Cgil: “Stanno aperti a Santo Stefano soprattutto per approfittare delle rese dei regali che può anche portare a comprare altro”. Ovviamente queste decisioni non potevano che infiammare di nuovo il confronto fra i sostenitori della derugalation e quindi della necessità di rispondere in maniera oggi più ampia alle esigenze di apertura dei negozi degli italiani trovando così anche una supporto ai fatturati e all’occupazione e coloro che, anche tra le fila del retail e non solo dei sindacati, sottolineano al contrario le storture di questa liberalizzazione – definita ormai selvaggia – degli orari e dei giorni soprattutto sulla vita familiare dei dipendenti peraltro con scarsi benefici sugli incassi, sulle retribuzioni e sull’occupazione.
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