Se non c’è da Dreoni Giocattoli… allora non esiste

Lo storico negozio fiorentino festeggia i 100 anni di vita anche grazie alla capacità di proporre un assortimento rappresentativo di praticamente tutte le tipologie di giocattoli. Unica eccezione il gioco elettronico, scartato da Silvia e Laura Dreoni perché non in linea con la loro concezione del giocattolo come cibo per la mente
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||

Una mostra intitolata “La città che gioca: 100 anni di giocattoli a Firenze e incentrata sul giocattolo d’epoca che dal 25 settembre al 14 ottobre scorso ha proposto tanti pezzi iconici per la maggior parte provenienti dagli archivi Dreoni – tra cui anche una Barbie sopravvissuta all’alluvione del ’66 – e una grande festa gratuita con laboratori e punti gioco per bambini aperta a tutti e svoltasi nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi il 7 e l’8 ottobre scorso. Così Dreoni Giocattoli ha festeggiato i suoi primi 100 anni. Il successo avuto è stato tale che, come riferisce Silvia Dreoni quando la raggiungiamo per questa intervista, “con mia sorella Laura stiamo pensando di ricavarne un evento da riproporre ogni anno, anche se non così in grande stile”.

Qual è il segreto della vostra longevità?
Come tutti, anche noi abbiamo dovuto affrontare dei periodi difficili. Uno dei più drammatici fu l’alluvione del ‘66 che devastò completamente il negozio e i magazzini che erano pieni di merce in previsione del vicino Natale. Ci siamo rimessi in piedi grazie al supporto dei fornitori che ci hanno celermente rifornito, accordandoci condizioni di pagamento particolari. Siamo arrivati a tagliare il traguardo dei 100 anni, perché negli anni il nostro negozio si è costruito una solida reputazione di serietà, affidabilità e disponibilità nell’accogliere e assistere il cliente aiutandolo a risolvere qualsiasi problema, dalla consegna a domicilio, alla riparazione. Ci contraddistingue l’ampiezza e la completezza dell’assortimento. Sui nostri scaffali le ripetizioni sono davvero pochissime, mentre le tipologie di giocattolo sono tantissime. Rifacendomi a uno spot pubblicitario di qualche anno fa, creato prendendo spunto dalle considerazioni dei nostri clienti, direi che oggi come ieri “Se non c’è da Dreoni, non esiste”. Questa ampiezza di scelta negli anni ci ha ripagato.

Ne deduco che pur essendo voi in una delle zone più turistiche del mondo, il vostro cliente tipo non sia il turista…
La nostra forza è il cliente fiorentino o comunque toscano. Ovviamente, lavoriamo anche con il turismo. Tanto è vero che ad agosto restiamo aperti nonostante la città si svuoti, proprio perché possiamo contare sull’afflusso di turisti.

In quale contesto cade questo anniversario?
Il mercato è oggi faticoso e molto meno redditizio rispetto, ad esempio, agli anni ’80. Con mia sorella ci siamo trovate ad assumere alcune scelte coraggiose. Prima fra tutte quella che anni fa ci ha portato a eliminare il gioco elettronico dal nostro assortimento. Lo abbiamo fatto perché nella nostra accezione il giocattolo è cibo per la mente. In quanto tale ha una funzione formativa, deve stimolare fantasia e ingegno, essere un’occasione di condivisione e socializzazione. Tutte caratteristiche che non ravvisiamo nel gioco elettronico, che, anzi, tende a isolare il bambino. A distanza di anni sono convinta che questa scelta, nata da una nostra profonda convinzione e molto ragionata, ci abbia premiato.

100 anni sono un periodo davvero lungo. Quali sono le tappe della vostra storia che vuole ricordare?
Per quanto riguarda la famiglia Dreoni, la storia ha inizio negli anni cinquanta, quando mio nonno Danilo, decise di acquistare il piccolo negozio di giocattoli che lo affascinava da sempre e che era aperto dal 1923. Era titolare di un’attività commerciale di altro genere, ma ben presto si convinse a dedicarsi esclusivamente al Nuovo Emporio, come si chiamava allora, con l’aiuto dei figli. L’attività ha continuato a svilupparsi e, pezzettino dopo pezzettino, l’area inizialmente occupata dall’annesso magazzino è stata inglobata nel punto vendita. Fino a quando, nel 2000, si presentò l’opportunità di acquistare un’attività che in parte era attigua alla nostra e che arrivava ad aprirsi su via Ginori, la strada parallela a via Cavour. Questo ci consentì di creare questa galleria di 1.000 mq con doppio ingresso, che nel layout rispecchia le caratteristiche del palazzo storico che la ospita. Sfruttando il susseguirsi di ambienti di diverse dimensioni, abbiamo creato un percorso caratterizzato dal succedersi di minimondi – per le Barbie, per le bambole, per Playmobil, per Lego… – che giocano sull’ambientazione per coinvolgere adulti e bambini in un ambiente fiabesco e rasserenante. Viste le caratteristiche del layout e la superficie estesa, in negozio oltre a me e mia sorella lavorano 9 addetti. Questo organico ci consente di sviluppare il modello della vendita assistita, che da sempre ci caratterizza.

L’intervista è un estratto dell’articolo “Se non c’è da Dreoni… allora non esiste” pubblicato nel numero di Novembre/Dicembre 2024 di Toy Store. Per leggere il testo integrale con tutti i commenti dei player e le descrizioni dei prodotti clicca qui oppure scarica gratuitamente la versione digitale su:

App Store
https://apple.co/3tDzKgx

Google Play
https://bit.ly/3txjXjt

© RIPRODUZIONE RISERVATA
In caso di citazione si prega di citare e linkare toystore.biz