Sempre più concept store

È questo uno dei segreti del negozio di Prima Infanzia del futuro. La parola a Simona Ortolan, architetto, interior stylist, set designer e amante dello stile nordico
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Quali sono le ultime tendenze quando parliamo di kids design?
Ormai da una decina di anni, anche in Italia, abbiamo capito l’importanza di progettare spazi a misura di bambino. Il mercato ha saputo rispondere al meglio, guardando l’esempio dei Paesi Nordici e si trovano facilmente prodotti belli e di qualità. Le ultime tendenze parlano di arredi in legno naturale, colori desaturati e cura dell’illuminazione e dei tessili per la cameretta. Uno spazio fatto di cose uniche e semplici, che lasci spazio alla fantasia dei bambini e che ne stimoli l’immaginazione. Una combinazione che crea uno spazio dinamico, tra gioco e riposo, che accompagna i bambini nella crescita. Per questo l’arredamento Montessori (che si basa sulla creazione di un ambiente a misura di bambino e della sua autonomia) è ritornato ad essere un tema molto sentito.
Cosa richiede oggi il consumatore?
Il cliente è sempre più informato e sceglie prodotti, oltre che belli e funzionali, anche sostenibili. È sempre più attento alla provenienza del legno con cui sono realizzati i mobili. Vuole tinte ecologiche e predilige tessuti naturali e biologici.
Quando le chiedono di progettare uno spazio o dei prodotti per il target Prima Infanzia, quali sono le principali esigenze delle famiglie?
La prima parola che mi viene in mente è senza dubbio “evolutivo”. Le famiglie ormai hanno capito che uno spazio per bambini va progettato a loro misura e non pensando alla “cameretta per quando sarà grande”. Visto però che spesso, scegliere mobili e complementi di qualità equivale a un range di spesa medio-alta, le famiglie preferiscono investire in arredi evolutivi, che possano durare nel tempo ma adattandosi alle varie fasi della crescita. Da progettista, consiglio sempre di puntare su arredi dai colori neutri rallegrati da complementi e tessili colorati. Questo permette di cambiare spesso aspetto alla cameretta senza grandi spese, adattandosi ai gusti dei bambini che inevitabilmente cambiano rapidamente.
E se parliamo, invece, di punti vendita dedicati al mondo del bambino, da cosa si dovrebbe partire quando si decide il concept di uno store?
Credo che ormai sia imprescindibile avere un’immagine forte e coordinata. Uno studio accurato che passa dal progetto del negozio, al sito internet – meglio se e-commerce – ai canali social. Questo permette anche di allargare l’orizzonte della clientela.
Qual è l’errore che più frequentemente fa un retail nel progettare e gestire il proprio spazio di vendita?
Strutturarlo con la formula classica del negozio, che ormai evoca l’idea di un supermercato. Oggetti sugli scaffali o appesi che danno un’impronta fredda e da catalogo a tutto l’ambiente. Per fare la differenza bisogna attirare il cliente con spazi emozionali.
Quali caratteristiche deve avere uno store oggi per essere meglio fruibile dai consumatori?
Mi allaccio al discorso precendente, per ribadire che è davvero importante saper contestualizzare il prodotto, creando piccoli set espositivi in cui curare lo styling nei minimi dettagli. Tutti siamo più invogliati all’acquisto di un lettino se lo vediamo in un contesto che simula un angolo di cameretta e in cui sono presenti anche tessili, giochi e tappeti. Probabilmente, se mi piace, tenderò a comprare anche altri accessori abbinati. Questo tipo di soluzione permette anche di dividere meglio gli ambienti rendendo l’esperienza dell’acquisto più consapevole e piacevole. Se lo spazio del negozio lo consente, è bene organizzare una piccola zona per le “pause”. Può essere utile per l’allattamento, per l’attesa o per il gioco dei piccoli che accompagnano i genitori. Uno spazio che aiuta a vivere il momento degli acquisti con più relax.
In che modo è meglio gestire la vetrina?
Creando piccoli set che simulano lo spazio domestico. Consiglio spesso di inserire una quinta in legno da personalizzare con carta da parati o pittura che simula la parete della stanza. Una piccola porzione che crea un’ambientazione ma lascia libera la visuale sull’interno del negozio. Altro consiglio è quello di cambiare spesso la vetrina per dare l’impressione di novità e per mettere in mostra il più possibile i prodotti.
Come vede il negozio del futuro?
Sempre più concept store, con spazi multifunzione all’interno, che oltre al prodotto eroga o promuove servizi (dalla progettazione all’organizzazione di feste ad esempio) e con una forte presenza online. Purtroppo con la pandemia, ci siamo accorti che l’ecommerce non era un servizio in più ma parte integrante del business. È utile per allargare il bacino di utenza del negozio oltre che un modo diverso, non solo di fare acquisti, ma anche di ricerca di prodotto da parte del cliente. Molte persone, che poi si recheranno fisicamente in negozio per l’acquisto, hanno l’esigenza di poter vedere con calma i prodotti e sceglierli nella tranquillità della propria casa.

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