Plasmon ha partecipato alla seconda edizione degli Stati Generali della Natalità. L’azienda, che da 120 anni si impegna per essere a fianco dei genitori di tutta Italia, ha scelto di contribuire al dibattito e di raccontare gli strumenti di welfare messi in campo per far sì che il lavoro non sia più percepito dai genitori come uno degli ostacoli alla natalità.
“Per noi è importante che tutte le nostre persone, siano esse ENTI, ENTA o ANTA si sentano libere di scegliere se e quando diventare genitori. È questa l’unica scelta che devono poter fare, e non quella di scegliere tra vita privata e lavoro. Invertire il trend demografico nel nostro Paese passa anche da un cambio culturale che non è ancora avvenuto e i dati ce lo confermano: la parità di genere nella suddivisione dei ruoli tra i genitori e nella distribuzione dei carichi di cura è ancora fortemente legata a stereotipi sociali. “A partire dalle aziende, parlare di genitorialità e non più solo di maternità, valorizzare esempi virtuosi e role models, avere leader che per primi credono e mettono in atto, è ciò di cui questa evoluzione ha bisogno” – prosegue Fraulini. “Portare la parità di genere nel lavoro significa anche offrire gli strumenti giusti, ed estendere il congedo parentale per il genitore secondario è una strada in cui credo. Ad oggi in Plasmon, accanto alle diverse iniziative a supporto dei neo genitori e della parità di genere, abbiamo introdotto un congedo di 2 mesi retribuito al 100% per il second care giver. Inoltre, le neomamme possono contare su una settimana lavorativa di 4 giorni e organizzarsi al meglio e in modo flessibile lavorando per il 60% dell’orario lavorativo in smart working e il restante 40% in azienda. Ancora c’è molto lavoro da fare, ma è fondamentale riuscire a valorizzare in azienda il tema della genitorialità, permettendo alle persone di vivere questa esperienza arricchente nella sua totale pienezza. Sono tutte, queste, tappe importanti del percorso per poter ambire a un futuro in cui non dovremo più parlare di conciliazione tra famiglia e lavoro, ma potremo usare il termine integrazione” – sottolinea Francesca Fraulini, Head of People & Performance di Plasmon (Kraft Heinz).
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