Un polo dinamico e in continua crescita

Se c’è un mercato tra quelli emergenti da guardare con particolare interesse, questo è sicuramente il Messico. A dirlo Euromonitor International’s Toys and Games nel suo ultimo rapporto sul Paese ripreso anche dal blog della Spielwarenmesse. Secondo gli autori dell’analisi, il mercato messicano del giocattolo è ormai un fulcro commerciale per l’intero Nord America, un vero e proprio hub, del quale «i produttori internazionali del comparto fanno a gara per accaparrarsene le quote». Ormai lasciatosi alle spalle la contrazione economica del 2012-2013, il Messico ha in questi ultimi anni visto aumentare «sia i livelli occupazionali che il reddito medio dei suoi abitanti che, anche alla luce dell’impatto positivo delle recenti riforme economiche, hanno assunto un atteggiamento più ottimistico che li ha spinti ad accrescere i propri consumi, anche per quanto riguarda i giochi e i giocattoli». E le previsioni positive per l’economia del Paese spingono gli analisti a ipotizzare vendite in aumento anche nei prossimi anni». Ma come si configura il mercato messicano dei giocattoli oggi? La risposta è, che come molti mercati di Paesi a noi noti, si tratta di un mercato estremamente stagionale. La prima settimana di gennaio è il periodo più importante dell’anno poiché la tradizione de Los Reyes Magos (i Re Magi) decreta che i giocattoli in regalo vengano consegnati la mattina del 6 gennaio. Oltre a questa festività, il giorno di Natale, a dicembre, e la Festa del Bambino, il 30 aprile, sono le date più importanti per i produttori e i distributori di giocattoli e giochi tradizionali.

Nuovi operatori di mercato

La dimostrazione del dinamismo del mercato messicano è testimoniata dall’affacciarsi sullo scenario competitivo di sempre nuovi operatori. Come sottolinea Euromonitor International’s Toys and Games, nel Paese sono diversi i nuovi punti vendita e i marchi che puntano ad affermarsi sul mercato scommettendo su nicchie. «Come il britannico Hamley’s a Città del Messico e lo spagnolo EurekaKids nella città di Querétaro, entrambi entrati nel mercato messicano nel 2015. Ma anche Imaginarium, che ha aperto i suoi negozi in Messico già dal 2007 è ha ottenuto un notevole successo». Case history che, secondo l’analisi dimostrano l’ottimismo del consumatore messicano e, nel contempo, «il suo desiderio di acquistare giocattoli di maggiore qualità e raffinatezza». E la distribuzione? Secondo il rapporto, sono ancora due i canali che dominano la distribuzione al dettaglio dei giocattoli e giochi tradizionali. «Il primo è quello delle moderne rivendite di generi alimentari, nello specifico i supermercati, gli ipermercati e gli hard discount, di proprietà di grandi catene commerciali come Wal-Mart, Chedraui, Comercial Mexicana, Soriana e Ley. Il secondo canale è quello delle rivendite miste, ovvero dei grandi magazzini come Liverpool, Seras e El Palacio de Hierro, dei magazzini all’ingrosso e dei negozi mono prezzo o di generi vari. Insieme, questi hanno rappresentato più del 70% del valore globale delle vendite del comparto».

Panorama competitivo in continuo mutamento

Anche nel mercato messicano i brand internazionali sono di gran lunga i più importanti. Marchi che, come evidenzia il rapporto, «dominano il settore da quasi vent’anni e sono ben impressi nelle menti dei consumatori e che, avendo la tendenza a utilizzare le licenze di successo più dei marchi locali, riescono a incrementare sempre di più la loro popolarità e le loro vendite». Come rivela Euromonitor International’s Toys and Games, insieme, Mattel México e Hasbro México rappresentano nel Paese più di un terzo del valore delle vendite dei giocattoli e giochi tradizionali. Lego, attraverso NBO Edacom SA de CV, si attesta al terzo posto e registra più della metà dei valore di vendita complessivo nel solo comparto dei Building Set. Non solo, nel 2014 la multinazionale danese ha portato a termine un investimento triennale del valore di 500 milioni di dollari USA a Monterrey, ampliando fino a 51.000 mq i suoi stabilimenti produttivi e trasformando il Messico nel suo centro nevralgico per il mercato nordamericano. Un altro operatore da tenere d’occhio è, sempre secondo il rapporto, Imaginarium. Il marchio, approdato nel Paese nel 2002 ha aperto i suoi primi punti vendita nel 2007, aumentando costantemente le sue vendite. Un player interessante «che sta dimostrando come nel campo dei giocattoli siano presenti delle nicchie di mercato che i brand e le licenze di massa non soddisfano, e che è possibile raggiungere una notevole quantità di persone senza spendere pesantemente nella pubblicità televisiva e online».

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