Non il semplice negozio di quartiere dove acquistare giocattoli, ma uno spazio a servizio delle famiglie, mamme, papà e bambini, che tra le mura di Vitabeata si trasformano in una community di gioco, confronto e crescita. È questa l’idea con la quale Elisabetta Facchinetti e Alessandro Mariotti nel 2009, dopo una lunga esperienza in diversi settori del commercio, decidono di mettersi in proprio e dare vita a un’insegna che oggi occupa uno spazio da 55 metri quadrati al numero civico 16 di via Buonarroti. Toy Store li ha incontrati per capire con loro quale può essere il contributo di un’insegna come Vitabeata nella crescita del mercato del Giocattolo in Italia.
Vitabeata nasce con una funzione quasi di servizio per la famiglia-cliente. Che tipo di offerta è funzionale a questa visione di punto vendita? «Prima infanzia, giochi di legno e in stoffa, peluche e bambole, puzzle, giochi in scatola, giochi scientifici, creativi e artistici, costruzioni e tanto altro: quella di Vitabeata vuole essere un’offerta completa, per tutte le fasce d’età, di prodotti delle migliori marche europee che hanno scelto di investire in qualità e sicurezza piuttosto che in pubblicità. Un’offerta atta a proporre al consumatore un’alternativa rispetto alla concorrenza. Copriamo un target che va dai 0 ai 10-12 anni, ma riteniamo che per servirlo al meglio sia necessario un lavoro da effettuare sui genitori atto a promuovere la cultura del buon gioco e l’importanza della qualità nei prodotti destinati ai più piccoli. Noi da parte nostra cerchiamo di proporre articoli dal ottimo rapporto qualità-prezzo, ma ciò non basta».
Cos’altro servirebbe? «Servirebbe, a nostro avviso, un’azione a livello istituzionale atta alla promozione della cultura del buon gioco presso le famiglie italiane, ma anche la salvaguardia del canale di vendita tradizionale da realizzare imponendo regole uguali per tutti gli attori in gioco, offline come online».
A proposto di Rete, come si configura la vostra presenza online? «Dal 2012 è attivo il nostro servizio e-commerce. Al di là dei dati di vendita è per noi un’importante vetrina online per l’insegna. Siamo inoltre presente sui Social con un pagina Facebook tutta dedicata a Vitabeata che contiamo di rendere sempre più interattiva».
Che tipo di collaborazione dovrebbero, secondo voi, fornire i player industriali? «In un mercato come l’attuale è indispensabile una collaborazione ancora più stretta e proficua tra Industria e Trade, in modo particolare la distribuzione specializzata ai quali fornitori e distributori del Giocattolo dovrebbero garantire condizioni commerciali che ne salvaguardino il ruolo quali le esclusive di canale, ma anche incentivi economici, scontistiche particolari e, magari, il conto vendita».
Concludiamo guardando oltre il presente. Cosa c’è nel futuro di Vitabeata? «Abbiamo tanti progetti. Ci piacerebbe aumentare i nostri investimenti in comunicazione, sia attraverso la pubblicità tradizionale che quella su web, in modo da accrescere la notorietà dell’insegna e stilare un calendario più fitto di eventi e appuntamenti in store per incrementare la pedonabilità sul punto vendita e quindi stimolare il sell out. Nello scenario attuale, infatti, il successo di un’insegna come Vitabeata, che ha scelto di caratterizzarsi da un’offerta distintiva e di prodotto alternativo, non può che passare dalla, sempre più difficile, fidelizzazione del cliente».
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